I residenti di San Gaetano a Quartucciu sono ormai al limite della sopportazione.

«Due anni e mezzo di promesse senza acqua potabile: così non si può vivere», denunciano con forza i rappresentanti del Comitato locale, che difendono i diritti di oltre duecento famiglie. «Paghiamo le tasse regolarmente, ma non vediamo alcun progresso nelle promesse fatte».

Disillusi dalla politica e stanchi di attendere risposte concrete, i cittadini hanno stretto alleanze con altri borghi lungo la statale 125. Il 28 giugno, insieme ai rappresentanti del villaggio delle Mimose e al Comitato Green Community Borghi dei 7 Fratelli, saranno sotto la prefettura di Cagliari per rivendicare il loro diritto all'acqua potabile, un bene essenziale che sembra loro negato.

«L'acqua non c'è mai stata – spiega Gaetano Carpentiere, vicepresidente del Comitato San Gaetano -. Sono anni che dialoghiamo con il Comune. Ci hanno detto che esiste un progetto, ma è solo sulla carta. Non è chiaro chi debba realizzarlo». Con un tono amareggiato aggiunge: «La situazione è diventata insostenibile. Un giorno deve cambiare la giunta, un altro giorno c'è sempre qualcos'altro, e noi restiamo sempre a secco».

Elisabetta Lai, presidente del comitato, rincara la dose: «Per noi non c'è mai niente. Anche se sono stati stanziati i soldi per i borghi, a San Gaetano non arriva mai nulla. La manifestazione in prefettura è stata autorizzata dalla questura e ora nessuno potrà ignorarci. Le famiglie sono esasperate. Facciamo tutto noi, dalla pulizia delle strade alla manutenzione dei cartelli stradali. Così non si può andare avanti».

Per Gabrielwilliam Martini della Green Community è soprattutto una questione di salute pubblica. «Non possiamo più restare in silenzio. Le persone sono costrette a comprare acqua con le autobotti a prezzi esorbitanti: cinquemila litri costano oltre 100 euro, e anche con parsimonia una famiglia spende almeno 200 euro al mese, una spesa insostenibile per molti».

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