È una strada che parla di morti e di vite spezzate troppo presto, via Dell'Autonomia Regionale Sarda, l'arteria più pericolosa della campagna quartese.

Dall'incrocio con via Leonardo da Vinci fino a Sant'Isidoro è un susseguirsi di croci, ritratti, fiori lasciati da chi è rimasto a piangere le vittime della strada. Il più giovane aveva appena quattro anni quando, tempo fa, era stato sbalzato fuori dal finestrino nell'urto tra una Matiz e una fiat Punto.

Da tempo si attende il progetto di messa in sicurezza, ma al di là dell'illuminazione nel primo tratto, niente è cambiato. Non sono arrivate nemmeno le pensiline promesse ormai quasi due anni fa dal Ctm, così le fermate restano bombe ad orologeria, in cunetta, senza alcuna protezione. Manca l'ok della Tutela del paesaggio per poterle posizionare e chi ogni giorno deve prendere l'autobus può solo sperare che non succeda niente di brutto.

L'arteria dovrebbe cambiare volto: sono previsti l'allargamento della strada e la realizzazione di marciapiedi, piste ciclabili e di tre rotatorie in prossimità degli incroci più pericolosi.

La Regione lo scorso anno ha sbloccato il finanziamento di un milione e duecentomila euro e il Consiglio comunale aveva approvato una variante urbanistica che riguarda i piani di risanamento, passo essenziale per l'apertura dei cantieri. Ma l'attesa continua.
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