Dopo 19 giorni in carcere il Tribunale del riesame ha riformato oggi l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle cinque persone arrestata a Quartu, tra le quali spiccano vigili urbani e funzionari comunali, per un presunto giro di mazzette legate alle concessioni urbanistiche.

Domiciliari per gli agenti della polizia municipale Raimondo Pontis, 60 anni, e Giovanni Argiolas, 52, entrambi quartesi, per il funzionario dell'edilizia privata, Sergio Oriti Niosi, 60 anni (di Quartu) e misura confermata anche per Franco Schirru, 50 anni (nato in Germania ma residente a Castiadas).

Lascia la cella di Uta per andare ai domiciliari anche l'imprenditrice quartese Deborah Puddu, 46 anni, titolare dell'impresa Corim.Pro.

Il collegio presieduto dal giudice Massimo Poddighe ha dunque mitigato la misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale, Giampaolo Casula, su richiesta del sostituto procuratore Enrico Lussu.

Erano stati arrestati il 10 dicembre scorso al termine di un'indagine della Squadra Mobile durata alcuni anni e ribattezzata "Paese d'Ombre".

Sono accusati, a vario titolo, di corruzione e falsità ideologica. Secondo la Procura l'imprenditrice avrebbe pagato tangenti per ottenere facilitazioni con su atti edilizi. Ieri c'era stata l'udienza davanti al Tribunale della Libertà a cui i difensori Herika Dessì, Maurizio Piras e Giampaolo Manca, Carlo Fanari e Mario Maffei, Giovanni Murru e Patrizio Rovelli avevano chiesto l'annullamento della misura cautelare o, in alternativa, la mitigazione del provvedimento.
© Riproduzione riservata