Pula, turisti pazzi per i vecchi trattori esposti a Santa Margherita
Salvatore Spiga, 80 anni, li ha esposti nel suo terrenoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Li ha messi in fila nel suo terreno uno a fianco all’altro, e chi passa per Santa Margherita non può che rimanere incantato davanti a quei vecchi trattori, ultimi testimoni del fermento di una borgata agricola che ormai non esiste più. L’amore per i mezzi agricoli e per i motori in generale di Salvatore Spiga, 80 anni, è cominciata quando non era che un adolescente, nei cantieri della Remosa, a Giorgino: da allora mezzi meccanici ne ha sistemati parecchi, il tempo è passato ma la passione è rimasta intatta.
«Questo è un Landini del 1956, è il più vecchio che ho – racconta Salvatore Spiga, quasi accarezzando un trattore grigio che chiude una lunga fila -, ne possiedo americani, austriaci, italiani e tedeschi, funzionano tutti, e due volte all’anno li metto in moto per farli camminare: il rumore che producono per me è musica. La maggior parte mi sono stati regalati, non esistono più pezzi di ricambio, quelli che servono li realizzo da me. I turisti di passaggio si fermano, sono incuriositi e li fotografano: questi trattori e gli altri mezzi meccanici che possiedo raccontano la storia di un territorio a forte vocazione agricola, dove ormai quasi non ci sono più aziende».
Non ci sono giorni in cui Salvatore Spiga non metta piede nella sua officina, dove c’è sempre qualche motore da riparare, o un progetto da attuare: «Solo un meccanico vecchio come me sa dove mettere le mani in questi motori – sorride Spiga -, ma solo perché di questi non se ne vedo più da un pezzo, i trattori di un tempo sono molto diversi da questi. Ogni giorno mi dedico alla cura dei motori, il pomeriggio, però, mi rilasso e vado al circolo a giocare a carte con gli amici».
Il vasto terreno che circonda la casa di Salvatore Spiga per chi ama i motori è un po’ il paese dei balocchi, perché in ogni capannone c’è una sorpresa. Come il “Frankenstein” su ruote che ha realizzato: parte anteriore di una moto Kawasaki, posteriore di un’Ape Piaggio, e sedile di un trattore, il mezzo piò comodo per spostarsi nella sua azienda.
Oppure il girarrosto a catena lungo sei metri, sul quale girano spiedi che sembrano giavellotti, dove carne sulla brace se ne può cuocere a quintali. Poi ci sono le auto, altra sua grande passione, come quella Lancia Fulvia del 1971, che tiene protetta sotto una coperta: accanto, un mezzo che non ha cavalli ma viene trainato dai buoi.
«Ho costruito io il cocchio che porta Santa Margherita in processione – racconta Salvatore Spiga -, ogni anno, dopo la festa, torna qui, in attesa del prossimo appuntamento. Mi piace costruire e aggiustare: lo faccio da quando ero un ragazzino, non potrei mai smettere».