Salvatore Mameli, in carcere per l'omicidio di Giuseppe Pintore avvenuto lo scorso 6 marzo nelle campagne di Maracalagonis, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Al termine dell'interrogatorio di stamattina, in video conferenza, il gip si è riservato sulla convalida e sull'applicazione della custodia cautelare come richiesto dal pubblico ministero Emanuele Secci.

I difensori di Mameli (Stefano Piras e Patrizia Orrù) si sono opposti alla richiesta del pm. Il giudice dovrebbe sciogliere le riserve in serata.

Mameli, 68 anni, è stato fermato mercoledì sera dagli investigatori della Squadra mobile di Cagliari che hanno svolto le indagini sull'omicidio.

Avrebbe ucciso Pintore (80 anni di Maracalagonis) con due colpi di pistola per questioni economiche.

Il 68enne è stato ripreso dalle telecamere presenti nella zona: i suoi movimenti, nella mattina dell'omicidio, sono compatibili con il delitto. Non solo. Gli agenti della Mobile si sono presentati nell'abitazione dell'uomo - nella zona dove viveva la vittima - sequestrando indumenti, scarpe e un'arma, un revolver calibro 32: la pistola sarebbe compatibile con quella che ha esploso i due colpi alla testa del povero anziano.

Sembra che i due avessero avuto qualche discussione nei giorni precedenti per un prestito fatto da Pintore al suo vicino di podere. Il portafoglio della vittima non è stato mai ritrovato.
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