Dovrà scontare quattordici anni di carcere per aver ucciso Massimo Setti la sera del 24 agosto 2016 dopo una lita a Siurgus Donigala. Gianluigi Zuddas è stato condannato oggi dal giudice delle udienze preliminari Giuseppe Pintori al termine del processo con rito abbreviato.

Il pm Liliana Ledda aveva chiesto 16 anni di reclusione ritenendo non ci fosse la premeditazione e applicando la riduzione di un terzo per la scelta del rito.

Dopo un acceso scambio di battute con Massimo Setti, la mano di Zuddas aveva afferrato il fucile: premuto il grilletto l'uomo era stato colpito in pieno ed era morto quasi subito.

L'episodio era avvenuto di mercoledì, quindici minuti dopo le 20.

Setti, 39 anni, vicino di casa di Zuddas, in base alla ricostruzione dei militari si era presentato davanti all'abitazione del falegname impugnando un bastone e un cacciavite: l'ipotesi è che volesse passare alle vie di fatto o intimorire il rivale dopo un diverbio precedente, non l'unico tra loro. I due da anni erano in lite.

Una serie di screzi e litigi che aveva incancrenito i rapporti e fatto precipitare la situazione. Il proprietario avrebbe intimato a Setti di allontanarsi, poi però in un momento di concitazione erano state esplose le fucilate mortali. Il falegname si era barricato in casa, mentre il corpo di Setti era a terra nel cortile. Ai carabinieri si era poi consegnato senza fare resistenza.

IL DELITTO:

© Riproduzione riservata