Immediata svolta nell'omicidio di Luca Mameli, il 35enne di Capoterra colpito a morte con una coltellata nel lungomare del Poetto a Quartu: due persone sono negli uffici della questura di Cagliari insieme al loro avvocato. Si tratta di due giovani quartesi residenti a Flumini. Dal loro interrogatorio potrebbero essere emersi del particolari. Gli inquirenti stanno cercando l’arma del delitto nelle acque delle saline accanto a viale Colombo. 

I DETTAGLI SULLA SVOLTA: 

Potrebbe dunque scattare il fermo a distanza di poco più di quattordici ore dal delitto. 

Le indagini della Squadra Mobile, in collaborazione con il Commissariato di Quartu sotto il coordinamento del sostituto procuratore Nicola Giua Marassi, hanno dunque avuto un improvvisa accelerata che ha portato ai due uomini. Nelle prossime ore potrebbero essere accompagnati in carcere a Uta.

Secondo una prima ricostruzione degli investigatori coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro e dalla vice Veronica Madau, Mameli e gli amici avrebbero avuto una discussione con un altro gruppetto di persone nella passeggiata tra i locali notturni del Poetto di Quartu. Forse c'è stato un apprezzamento sbagliato a una ragazza (dopo l'omicidio una giovane ha urlato «è colpa mia») con una precedente discussione magari avvenuta in uno dei locali. Poi l'aggressione, verso le 5,30, e il fendente al torace del 35enne che si è accasciato dopo pochi metri. Accompagnato in ospedale al Brotzu dal 118, Mameli è morto attorno alle 6.  

Sul posto sono arrivati i poliziotti delle Volanti di Cagliari, del commissariato, quelli della Mobile e gli esperti della Scientifica. Sono stati subito sentiti molti testimoni che avrebbero permesso di indirizzare le indagini nonostante i racconti fossero un po' confusi. Recuperate le immagini anche delle telecamere presenti nella zona e fatte installare dal comune di Quartu. 

All’esterno della questura di via Amat vanno e vengono amici e conoscenti della vittima, che vogliono conoscere l’identità dei sospettati. 

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