Negli scorsi giorni a Monserrato, l’ecotessile di via Cesare Cabras si è trasformato in una discarica a cielo aperto. Vestiti, buste di ogni genere, giochi, cestini per la biancheria: sono solo alcuni dei rifiuti che si sono potuti osservare davanti ai cassonetti.
«È un problema ormai settimanale, ricorrente – denuncia Cristiano Meloni, cittadino – sarebbe bello capire chi ci guadagna da questa raccolta o se per il Comune è solo una spesa. Non è un servizio per i cittadini: a questo punto perché non prevedere il ritiro porta a porta come per il resto? E inoltre, sapere dall’assessore a quanto ammonta la percentuale degli indumenti realmente utilizzabile».
Il vicesindaco De Roma chiarisce le difficoltà delle ultime settimane: «La ditta che eroga il servizio non era operativa nel periodo di Ferragosto. Abbiamo sollecitato e, al loro rientro, hanno provveduto a pulire l’ecotessile. Si tratta di un servizio gestito da un’azienda esterna, che si occupa anche dello smaltimento dei materiali conferiti».
Il sindaco Tomaso Locci sottolinea invece un problema di inciviltà: «Le isole ecologiche, e in questo caso l’ecotessile, vengono vandalizzate costantemente, con sacchetti abbandonati all’esterno. Grazie alle telecamere abbiamo individuato molti responsabili, spesso non residenti a Monserrato. Le criticità ci sono, ma stiamo cercando di risolverle. Abbiamo inoltre individuato persone che buttavano la busta con il bollino rosso nell’ecotessile. Gesto che trovo irrispettoso nei confronti degli altri cittadini e degli operatori. Monserrato resta una città virtuosa e i riconoscimenti lo stanno dimostrando».

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