«No, no, no, e ancora no». Dopo il “no” dell’intero Consiglio comunale di Maracalagonis al parco eolico composto da 17 aerogeneratori della potenza di 7,2 MW ciascuno, per una potenza totale di 122,4 MWp, nei Comuni di Sinnai e Maracalagonis, la sindaca Francesca Fadda ha scritto ai ministeri di Ambiente, Cultura e Industria, alla Regione, alla Città metropolitana e ad altri enti, illustrando le motivazioni del “no” a questo parco eolico calato dall'alto a fine maggio con progetto privato.

La sindaca Fadda, dopo le osservazioni sul progetto, scrive sostenendo che siamo consapevoli dell’importanza delle energie rinnovabili e del loro sviluppo in un momento storico come questo, ma dobbiamo essere altrettanto consapevoli che si tratta di una sfida complessa. Non è accettabile che una società privata presenti un progetto per il proprio business e che sconvolgerà quelle abitudini esistenti, impattando negativamente sulle attività e sui desideri degli abitanti. Occorrerebbe, invece, una strategia ambientale che si cali nel contesto economico, sociale e territoriale del paese. Dobbiamo imparare dagli errori del passato e non compromettere ciò che di unico possediamo: luoghi, paesaggi, tradizioni, un patrimonio naturale e culturale secolare che il mondo ci invidia e tra queste si possono citare le colline maresi di Craboni, di fatto un parco naturale e che si vedrà deturpato dal mostruoso parco eolico proposto. Lo sviluppo delle energie rinnovabili si rende necessario, ma non può esserci uno sviluppo positivo consentendo speculazioni e spreco di denaro degli utenti per installazioni di torri eoliche la cui tecnologia non dovrebbe essere incentivata; una tecnologia che non potrà fornire alcun contributo risolutivo al fabbisogno energetico del Paese, danneggiando invece irreparabilmente il paesaggio naturale, culturale e agricolo su cui si fonda l’identità del nostro paese e della Nazione».

Nella lettera scritta dopo il no del Consiglio comunale, della Coldiretti e dell'associazione culturale "Di Vittorio", la sindaca Francesca Fadda ricorda che «questo progetto si va a collocare in un ambito territoriale già interessato da numerosi interventi di produzione di energie rinnovabili (pannelli fotovoltaici). Inoltre Maracalagonis è interessata da circa 7 ripetitori di antenne della telefonia mobile in località Craboni; il nostro paese non può essere seminato da ripetitori telefonici e pale eoliche: ora si propone addirittura il parco eolico e una condizione insostenibile. È palese che la sommatoria di interventi delle 17 pale eoliche produce effetti anche visivi e la trasformazione dei paesaggi, non più coerenti con le matrici storiche e culturali e per questo ringrazio l’“Associazione DI Vittorio” per il contributo inviato a me e a tutto il Consiglio comunale e che individua una serie di siti storici e culturali interessanti e di rilievo. È legittimo ritenere che questi grandi impianti imposti ai territori grazie a un clima politico emergenziale avranno effetti assai dubbi sulla effettiva decarbonizzazione del sistema economico o sulla sostituzione del gas russo. Com’è noto, infatti, essi produrranno energia intermittente e non potranno sostituire alcun impianto alimentato da fonti fossili. Essi avranno, invece, l’effetto certo di cancellare una parte di identità locale e nazionale, quella percepita attraverso il paesaggio, l’integrità territoriale e la cultura. Le nuove generazioni che cresceranno prive del paesaggio identitario avranno meno possibilità di sviluppare una corretta sensibilità ambientale e il giusto spirito di coesione culturale, anche al fine di costruire un futuro sostenibile e di trovare vere soluzioni ai problemi posti dai cambiamenti climatici. Il solo impianto proposto, come riportato nelle relazioni di analisi, ha una visibilità impattante, lungo il raggio di tanti Comuni limitrofi nei quali sono presenti siti strategici agricoli in cui si producono pomodori, dove è presente la zona umida de Su Staini  e il parco naturale di Craboni».

«In conclusione come sindaca – scrive Francesca Fadda - mi trovo assolutamente contraria all’imponente progetto per ovvi motivi di carattere ambientale e per il mancato coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale poiché non credo rappresenti assolutamente un’opportunità in termini economici e occupazionali per il territorio di Maracalagonis e per i suoi abitanti. Penso che le opportunità, gli obiettivi e i percorsi da intraprendere con forza e decisione per lo sviluppo dei maresi, per una migliore qualità di vita e di prospettiva futura per le nuove generazioni, passi attraverso una riqualificazione del territorio con la valorizzazione del nostro ricco patrimonio archeologico, agricolo, storico e paesaggistico. Ecco perché diciamo no, no e ancora no al progetto e a tutti i lavori di contorno che l'installazione di queste pale eoliche comportano contribuendo alla devastazione del territorio».

Il voto in Consiglio come è noto, è stato unanime dopo gli interventi della stessa sindaca, della presidente del Consiglio Eloisabetta Melis, degli assessori Antonio Melis ed Ennio Fogli e dei consiglieri di minoranza Gianluca Mudu, Sebastiano Ghironi, Saverio Pinna e Gregorio Contini che hanno parlato di fronte ad associazioni e cittadini ugualmente contrari al progetto.

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