I vini premiati della Trexenta e del Campidano per conquistare nuove fette di mercato
«L’unica strada per contrastare le ricadute dei dazi americani»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In un mercato sempre più competitivo, dove anche i dettagli fanno la differenza, puntare sui vini premiati che godono di riconoscimenti e punteggi elevati da critici e guide specializzate può rivelarsi la strategia vincente. Ne è convinto Marco Giuntelli, titolare della cantina Nuovi Poderi di Sisini, frazione di Senorbì, che per acquisire nuove fette di mercato ha deciso di puntare sulla promozione dei vinti premiati nei più prestigiosi concorsi internazionali.
L’azienda della Trexenta ha conquistato tre medaglie al Concours Mondial de Bruxelles: oro per il Nasco di Cagliari Doc “Taja 2023” e per il Vermentino di Sardegna Doc “Istrale Balck Label 2024, argento per il Barbera sardo Archeo 2022 (Isola dei Nuraghi Igt). Medaglie che vanno ad aggiungersi all’oro conquistato al quarto Concorso nazionale “Vermentino” di Massa (premiato il Doc “Istrale 2024”) e ai due riconoscimenti 5 StarWines ottenuti al Vinitaly sempre per il Vermentino Doc “Istrale” e per il Nasco di Cagliari Doc “Taja 2023”.
Si è parlato proprio di strategie di marketing in occasione della visita all’azienda di Sisini da parte di Raffaele Porceddu, manager di Angelini Wine Estates (azienda vitivinicola che fa riferimento ad Angelini Farma), ambasciatore del vino nobile di Montepulciano, tra i migliori 100 sommelier a livello internazionale alla Milano Wine Week. «Puntare sulla qualità è l’unico futuro possibile per i vini della Trexenta e del Campidano che esprimono le caratteristiche uniche del territorio nel cuore della Sardegna», ha detto Porceddu, originario di Senorbì, che ha tenuto un piccolo tour enologico con tappe nella cantina Nuovi Poderi (gestita da Marco Giuntelli con il figlio Luigi, la moglie Silvia e un gruppetto di fidati collaboratori) e nella cantina Argiolas di Serdiana.
Un’azienda storica e una di nuova formazione, accomunate dalla continua ricerca della qualità: «L’unica strada per contrastare le ricadute dei dazi americani», ha concluso Porceddu.