La Procura di Cagliari e il Nucleo investigativo provinciale della Forestale hanno chiuso le indagini sulle vicenda Fluorsi, l'azienda specializzata nella produzione di acido solforico e di derivati dal fluoro iniziata un anno e mezzo fa con una serie di arresti.

La novità riguarda però altri indagati, tra i quali Tommaso Giulini anche se la sua posizione è stata stralciata e potrebbe finire con una richiesta di archiviazione. Quando ha acquistato il Cagliari Calcio, infatti, ha lasciato i suoi incarichi societarie per questo potrebbe non sapere nulla di quanto accaduto.

Stessa situazione per Rosina Anedda e Massimo Secci, i dirigenti Arpas a cui vengono contestati il rifiuto e l'omissione di atti d'ufficio.

I nuovi nomi degli indagati sono: Pasquale Lavanga, ex presidente del cda Fluorsid; Loukas Plakopitis, responsabile commerciale dei sottoprodotti aziendali; Giuseppe Steriti, funzionario "qualità ambiente e sicurezza" della società; Mario Deiana, responsabile della logistica; Antonio Caria, ex responsabile delle pulizie industriali.

Per loro si profila la contestazione per smaltimento illecito di rifiuti, inquinamento e disastro ambientale; ai primi due anche associazione per delinquere.

In precedenza nel mirino degli inquirenti erano finiti l'ex direttore dello stabilimento, Michele Lavanga; Armando Bollani (proprietario della Ineco, che svolgeva servizi per la Fluorsid, Sandro Cossu (responsabile della sicurezza e ambiente); Alessio Farci (responsabile del cantiere a Terrasili); Marcello Pitzalis (operaio della Ineco); il funzionario della Fluorsid Giancarlo Lecis; Giuseppe Erriu (dipendente, ed ex sindaco di Silius).

Mentre Fabrizio Caschili, direttore tecnico Fluorsid, e Antonio Piscedda, amministratore della Ecotecnica srl e proprietario della discarica a Su Pillari - luogo in cui erano stati trovati i fanghi acidi - rispondono di smaltimento illecito, inquinamento e disastro ambientale.

E, ancora, Davide Zaccheddu, responsabile del settore bonifiche e siti contaminati dell'Arpas, per rifiuto e omissioni di atti d'ufficio. Mentre Simone Nonnis, dipendente Ineco, ha chiesto il patteggiamento a due anni.
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