"Via ai cantieri in primavera". Ma fonti sindacali avvertono: sappiamo che prima di settembre non succederà nulla. Per la diga di Monte Nieddu (fra Pula e Sarroch) si continua a procedere come sempre, pianissimo o all’indietro.

E ora la Regione, che ha sbloccato la questione ma non vede cominciare i lavori (fermi da quindici anni), sta per prendere una decisione tranciante: togliere la gestione dell’appalto al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, affidare tutta l’operazione a Invitalia (agenzia del ministero dell’Economia che fa un sacco di cose, tra cui anche la stazione appaltante per interventi strategici) e sanzionare l’impresa.

Ecco, non ci sono soltanto le strade - la Carlo Felice e la Sassari-Olbia - nel libro dei cantieri della vergogna. Un’altra grande infrastruttura merita un posto d’onore tra le incompiute in corso d’opera: la diga di Monte Nieddu, 70 metri di altezza e 340 di lunghezza, per l’utilizzo irriguo e potabile del rio Monti Nieddu e Is Canargius, già costata 18 milioni di euro e ancora sulla carta.
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