Il sindaco Alessandro Scano non ci sta. Chiede che Decimoputzu sia inserita nella Città metropolitana di Cagliari. Il riordino degli Enti locali lo prevede invece nella Provincia del Sud Sardegna. Per questo, Scano ha scritto al presidente del Consiglio regionale della Sardegna Michele Pais, al presidente della Prima commissione Autonomie e ordinamento Regionale Pierluigi Saiu, ai componenti della Prima Commissione Autonomie e Ordinamento regionale, ai capigruppo del Consiglio regionale della Sardegna.

"Con il piano delle Autonomie locali del 4 febbraio 2016, il Comune di Decimoputzu - ha scritto Scano - è stato inopinatamente inserito nella Provincia del Sud Sardegna e non nell'Area Metropolitana di Cagliari di cui costituisce naturalmente l'ultima propaggine territoriale verso il Campidano. Motivi storici, culturali, sociali ed economici legano Decimoputzu a Cagliari e agli altri paesi dell'area metropolitana verso i quali ha sempre gravitato: i cittadini, nella stragrande maggioranza, per sbrigare le loro pratiche burocratiche, per fare i loro acquisti, per curarsi, per far studiare i loro figli e per divertirsi sono sempre andati a Cagliari e nei paesi del suo hinterland e non a Serramanna o a Sanluri né tanto meno a Iglesias o Carbonia" .

Il sindaco aggiunge che "il tentativo di cambiare questa storia e queste tradizioni non ha funzionato in questi pochi anni di forzata esperienza della Provincia del Sud Sardegna. Continuare a insistere nel proporre un'esperienza fallita è anzitutto sbagliato e in ogni caso contro la volontà unanime dei cittadini di Decimoputzu che continuano a chiedere a gran forza di essere inseriti nell'area metropolitana di Cagliari.

Questo del resto è stato richiesto formalmente più volte anche da questa amministrazione comunale fin dal suo primo insediamento".

"Un nuovo assetto locale che veda il Comune di Decimoputzu inserito nell'Area metropolitana, per i motivi già indicati, costituirebbe un elemento fondamentale per uno sviluppo strategico di più ampia portata, con il ricongiungimento al polo di sviluppo più naturale".

"Si ribadisce - chiude Scano - quindi la richiesta anche per le possibili ricadute positive in materia scolastica, ambientale e di mobilità oltre che per la possibile integrazione nei piani che possono garantire la crescita economica e finanziaria dell'intera Area Metropolitana".
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