Culle piene a Gergei: tredici nuovi nati, nel 2023 appena tre
Il dato singolare di un piccolo centro che, come il resto del Sarcidano (tranne Nurri), combatte contro la denatalitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Annata da record in fatto di nascite a Gergei: tredici i bambini che hanno visto la luce in questo 2024, rispetto ai tre dell’anno scorso, minimo storico per la piccola comunità del Sarcidano (un migliaio di abitanti).
La denatalità è un male comune per i paesi di questa zona dell’isola che da anni combattono per affrontare questa piaga (l’eccezione è Nurri, che da anni – nonostante la cristi economica – mantiene una tendenza pressoché stabile con una ventina di nati ogni anno). Il dato particolarmente negativo del 2023 a Gergei aveva messo in allarme gli amministratori in vista del mantenimento dei servizi, in particolare la scuola: in paese resistono, seppure con le pluriclassi, la materna, la primaria e la secondaria di secondo grado. I 13 nati di quest’anno segnano un cambio di rotta per il quale il sindaco Rossano Zedda propone diverse motivazioni: prima fra tutte, strano a dirsi, il raggiungimento di un certo benessere economico in paese dopo anni di difficoltà. «Il lavoro è aumentato», analizza Zedda: «I giovani stanno investendo in paese, si stanno interessando agli investimenti relativi allo sviluppo del settore turistico, agricolo e dell’allevamento. Anche la mentalità sta cambiando. Questo ha portato stabilità nella vita delle persone e la consapevolezza di poter affrontare le spese che una famiglia può avere». Un’altra motivazione è sicuramente la devozione a un valore che resiste al di là del tempo e delle crisi: quello della famiglia. Le coppie più grandi ma persino quelle più giovani desiderano questo tipo di stabilità e per tanto questo vuol dire anche avere dei figli.
Mamme a confronto
«Io e il mio compagno, Roberto, stiamo insieme da sei anni», racconta Maddalena Casu, 24 anni, mamma di una bimba di due settimane: «Lavoriamo entrambi, abbiamo raggiunto una certa stabilità e ci siamo sentiti pronti a fare questo passo. Nonostante il periodo che stiamo vivendo, volevamo essere dei genitori giovani».
Alessandra Atzori è più grande: ha 39 anni e ha avuto il suo secondogenito sei mesi fa, mentre il suo primo figlio ha 4 anni. «La nuova gravidanza – confida – è stata una scelta motivata anche dalla serenità economica: io e mio marito lavoriamo entrambi e possiamo contare su servizi, come l’asilo nido, attivi nei centri vicini e presto anche a Gergei».
La voglia di famiglia e la stabilità economica hanno aiutato nella scelta di avere un bambino anche Maria Alessandra Mesina, 36 anni, e Fabio Lo Giudice, 37: due mesi fa nella loro vita è arrivata Greca. «Io – racconta la mamma – ho un’attività commerciale e da qualche anno anche Fabio ha un lavoro stabile. Stiamo insieme da tanto, e finalmente abbiamo deciso di formare una famiglia: volevamo un futuro con dei figli ma non si può garantire loro una stabilità senza un lavoro».
Famiglia e sussidi
Per ogni nuovo nato nel 2024 a Gergei ci sono altrettante famiglie, tredici in tutto, che hanno deciso di credere in un futuro migliore proprio attraverso gli occhi dei loro bimbi. Sei sono al secondo e al terzo figlio, e nove sono formate da coppie sopra i 30 anni ma tutte accomunate da uno spirito ottimistico e dalla voglia di sfidare la paura che spesso accompagna l’idea di avere un bambino.
Non meno importante del benessere e dei servizi è il sostegno che le coppie hanno da parte delle famiglie di origine. «Avere vicini i genitori – conferma Maddalena – è sicuramente importante».
Pare invece che sostegni come il Bonus bebè, Nidi gratis e simili, abbiano influito solo in minima parte nella decisione di avere un bambino. «Lavorando entrambi – confida Alessandra – il reddito alto non ci permette di usufruirne». Lo stesso vale per Maddalena e il suo compagno: lei è infatti proprietaria di un’azienda, lui un dipendente.
Sonia Gioia