Si è aperto in Corte d'Assise il processo per l'omicidio di Giuseppe Pintore, l'82enne originario di Villanova Monteleone che viveva dal 2008 a Maracalagonis e che è stato ucciso con due colpi di pistola la mattina del 6 marzo dello scorso anno nelle campagne del paese.

Sul banco degli imputati, accusato di omicidio premeditato, c'è Salvatore Mameli, pensionato 68enne di Maracalagonis, indicato dal pm Emanuele Secci come l'autore del delitto. Difeso dall'avvocato Stefano Piras, il presunto omicida si è collegato in streaming dal carcere di Uta con l'aula dov'era riunita la Corte presieduta dalla giudice Tiziana Marogna (a latere Sandra Angioni), per rispettare i rigidi protocolli contro l'epidemia da Covid.

Giuseppe Pintore, la vittima (Archivio L'Unione Sarda)
Giuseppe Pintore, la vittima (Archivio L'Unione Sarda)
Giuseppe Pintore, la vittima (Archivio L'Unione Sarda)

Superate le eccezioni preliminari e l'illustrazione della richiesta di prove da parte di accusa e difesa, il pubblico ministero Emanuele Secci - che aveva coordinato le indagini della Squadra Mobile di Cagliari - ha chiamato sul banco dei testimoni proprio gli investigatori che hanno lavorato subito dopo la scoperta del delitto. A inchiodare il pensionato, secondo l'accusa, alcuni video che lo vedrebbero prima in compagnia della vittima in un bar e poi fare lo stesso tragitto in auto, ma anche il rinvenimento nella sua abitazione di una pistola tipo revolver calibro 32 Smith & Wesson, matricola 755, con quattro cartucce 7.67 che per l'esperto del Gabinetto della Polizia Scientifica sono compatibili con l'arma e con i proiettili usati nel delitto.

Secondo il pm a dare origine all'omicidio sarebbe stata la necessità di soldi dell'imputato: il portafogli dell'anziano non è mai stato ritrovato. Prossima udienza il 22 aprile.
© Riproduzione riservata