Anche Quartu Sant’Elena ha organizzato per oggi, “Giornata mondiale delle Città per la vita, Città contro la Pena di morte”, una manifestazione a cui ha preso parte con tanta partecipazione il mondo scolastico.

I ragazzi hanno lanciato in aria dei palloncini colorati biodegradabili e le campane di ogni chiesa hanno suonato insieme.

Diverse le iniziative che hanno avuto come epicentro l’ex convento dei Cappuccini. Una delegazione di studenti ha portato il proprio contributo all’incontro nella Sala Affreschi dello storico edificio del centro, alla presenza dell’assessora alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta, dell'assessora ai Territori Extraurbani Tiziana Cogoni, della Presidente del Consiglio comunale Rita Murgioni, dell'intera Commissione Pubblica e Istruzione e Cultura, guidate dalla Presidente Ketty Giua e dalla Vicepresidente Laura Perra.

Presente, inoltre, l’avvocato penalista Aldo Luchi, esperto della tutela dei diritti umani e fondatore della Cellula di Cagliari dell’Associazione Luca Coscioni.

“Quella di oggi – spiega Cinzia Carta - è una giornata di sensibilizzazione che abbiamo voluto condividere insieme alle scuole secondarie di I grado della città, e quindi tanti ragazzi delle scuole medie che stanno mostrando interesse e anche grande senso di civiltà. Hanno lavorato in classe con i rispettivi docenti, che noi ringraziamo perché ci hanno dato tanta disponibilità. Questo incontro ci permetterà di condividere riflessioni e pensieri su un tema importante e delicato, perché ci sono tanti troppi Paesi al mondo che ancora oggi utilizzano questa pratica crudele e disumana. Condividere la mattinata con questi ragazzi, in un contesto diverso da quello scolastico, rappresenta un’esperienza che riteniamo possa rimanere impressa nella loro mente”.

Complimenti agli studenti sono arrivati dall’assessora Cogoni: “Abbiamo avuto modo di parlarne tutti insieme, dando un valore a questa ricorrenza. Auspico che una giornata come questa possa esservi d’aiuto nel vostro percorso di crescita e spero anche che ci siano tanti altri incontri di questo livello”.

L’avvocato Luchi ha voluto portare l’esempio dei 4 giovanissimi siciliani arrestati per l’omicidio di due carabinieri nella cittadina di Alcamo: “Vennero arrestati, praticamente costretti a confessare e condannati all’ergastolo, ma poi ritenuti innocenti, ben 36 anni dopo l’arresto. Se ci fosse stata la pena di morte sarebbero tutti morti, e nessuno avrebbe scoperto che non erano colpevoli. La pena di morte è efferata per questo e perché ad amministrarla è lo Stato. Lo Stato non può scendere allo stesso livello di un criminale. Ecco perché bisogna arrivare ad eliminare questa vera e propria barbarie che è la pena di morte”.

Per motivi di salute la Presidente del Consiglio Rita Murgioni non ha potuto prendere parte all’evento, ma ha voluto comunque condividere un messaggio per i ragazzi: “Desideriamo unire la voce della Città di Quartu al coro delle tantissime città del mondo che in questo giorno dicono no alla pena di morte. Voglio rivolgere un plauso particolare alla comunità di Sant’Egidio per averci proposto l’adesione, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, e per l’impegno civile che in questi anni ha profuso in questa campagna di livello mondiale. Una società evoluta e globalizzata come la nostra ha il dovere di fare di tutto per far cessare la pena di morte in tutti i Paesi dove è ancora in essere. Solo se ci batteremo per questo potremo considerarci una società civile”.

“Vogliamo avviare un ‘contagio’ di sensibilità, affinché vengano tutelati i diritti umani basilari e la vita di ogni persona, senza rinunciare alla giustizia – ha aggiunto Ketty Giua -. Lo stesso Papa Francesco ha invitato tutti, non solo i cristiani, a ingegnarsi per diffondere una cultura contraria alla guerra e alla pena di morte, definita una misura disumana che umilia la dignità personale e viola il diritto alla vita. Si tratta infatti di una punizione crudele e inumana che non ha mai dimostrato il suo valore deterrente e non dà necessariamente conforto ai familiari della vittima; inoltre potrebbe anche essere un errore giudiziario. Per questo è importante farsi sentire ed è ancora più significativo lo facciano i giovani”.

Sulla stessa linea d’onda la Vicepresidente Laura Perra: “La pena di morte ancora oggi è praticata in ben 58 Stati, nella maggior parte dei casi si tratta di Stati retti da regimi dittatoriali, ma purtroppo è presente anche in Paesi democratici. Ma a prescindere dai luoghi dove è ancora applicata, oggi interessa rilevare quali funzioni si possa ancora attribuire all’uccisione di un individuo in seguito a una condanna. Un qualsivoglia tribunale del mondo oggi non dovrebbe perseguire finalità di vendetta ma piuttosto di giusta pena. È un atto di violenza dello Stato contro un cittadino, mentre invece qualsiasi pena deve avere fine rieducativo, dando al reo la possibilità di redimersi”.

La mattinata si è conclusa nel chiostro dell’Ex Convento, con il lancio di tanti palloncini biodegradabili colorati, avvenuto in contemporanea anche nei vari plessi scolastici, e con il suono delle campane di tutte le chiese cittadine.

(Unioneonline/s.s.)

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