Un cinema che non consuma energia, ma la produce. Sarà il pubblico, pedalando, a generare la corrente necessaria per la proiezione del film “La bicicletta verde” di Haifaa Al-Mansour, sabato 30 agosto alle 20.30 all’Orto Giardino Mariposa de Cardu (località Su Idanu, ingresso da via Goffredo Mameli).

Un appuntamento che unisce cultura, sostenibilità e partecipazione attiva, realizzato in collaborazione con l’associazione Quartu in Bici e con la Fiab.

L’energia verrà prodotta grazie al sistema ideato da Kevin Legge, socio Fiab Cagliari: biciclette collegate a generatori trasformeranno la forza delle pedalate in elettricità, alimentando proiettore e impianto audio. Un esperimento che non è solo tecnica, ma un modo per ribadire che la cultura può e deve essere condivisa e sostenibile. Al termine della proiezione, i volontari di Mariposa offriranno un piccolo rinfresco. L’ingresso sarà a offerta libera. 

La scelta del titolo non è casuale: "La bicicletta verde (2012)”, primo lungometraggio diretto da una regista donna in Arabia Saudita, è un film-simbolo dell’emancipazione femminile. Wadjda, la protagonista, sogna una bicicletta verde con cui poter correre alla pari con il suo amico. Ma nella sua famiglia e nella sua scuola rigorosamente femminile, un simile desiderio è considerato proibito, sconveniente, “da maschi”.

Per raggiungere l’obiettivo, la bambina decide di partecipare a una gara di recitazione del Corano, pur non essendo la sua materia preferita. La sua è una corsa alla libertà che passa attraverso il rispetto delle regole, ma che finisce per scardinarle dall’interno. La bicicletta diventa così non solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo di emancipazione, di speranza, di rivoluzione gentile.

Haifaa Al-Mansour, figura pionieristica in un paese che fino a pochi anni fa non possedeva sale cinematografiche, racconta l’universo femminile con uno sguardo lieve e al tempo stesso critico, capace di mettere in luce le contraddizioni della società saudita. Non a caso il film è stato patrocinato da Amnesty International Italia per il suo valore civile e universale.

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