Una situazione che a Burcei sta sfuggendo di mano e che ha indotto il sindaco Simone Monni a chiudere il paese per dieci giorni a partire dalla mezzanotte e sino al 24 gennaio.  

Un replay della zona rossa che era stata creata dal Comune nel marzo scorso.

I casi ufficiali sono appena sette. Ma l'Ats è da tempo che non invia gli aggiornamenti. Secondo il sindaco sono forse più di cinquanta senza alcuna possibilità di tracciamento e quindi con alto rischio di diffusione del virus. "La mia è una misura precauzionale con l'obiettivo di prendere un po’ di tempo, sperando che l'Ats riprenda a seguire il tracciamento dei positivi. Ricordo che a Burcei sono tantissime le persone appartenenti alle categorie fragili”.

Impossibile fare il tracciamento dei malati di Covid senza avere i dati dell’Ats.

Il sindaco Simone Monni, che conosce molto bene la situazione, ha prima invitato nei giorni scorsi i malati a a darne comunicazione al Comune. In cinquanta hanno aderito all’invito, ammettendo di aver fatto il rampone rapido senza essere mai stati chiamati dall’Ats per fare quello molecolare. Una situazione incontrollabile che ieri ha convinto il sindaco di chiudere praticamente il paese. Una  nuova linea rossa dopo quella di marzo dello scorso anno.

LE REGOLE – Per dieci giorni e sino al 24 gennaio, le scuole resteranno chiuse con lezioni possibili in remoto, nei bar e nei ristoranti si può fare solo l’asporto dalle 5 del mattino alle 18 del pomeriggio, chi deve spostarsi da Burcei per lavoro e per altre necessità impellenti  può farlo solo con l’autocertificazione. Per il resto è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dal territorio comunale, nonché all'interno del medesimo territorio, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Possibili anche gli spostamenti per la cura e la visita di congiunti, anche al di fuori dal territorio comunale. Ma tutto va auto certificato.

È vietato usare l’automobile con persone non conviventi, purché siano rispettate le precauzioni previste per il trasporto non di linea, ovvero presenza del solo guidatore nella parte anteriore della vettura e di due passeggeri al massimo per ciascuna fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina.

Chi frequenta le scuole fuori dal paese ha due possibilità: fare lezione da remoto, oppure recarsi nei propri istituti con l'autocertificazione. Chiuso anche il parco comunale. Si può fare attività motoria nel territorio comunale col rispetto delle solite norme anti Covid.

“NON SI TORNA INDIETRO” – Le forze dell’ordine sono chiamate a far rispettare l’ordinanza. E il sindaco non intende tornare indietro. “Si sta semplicemente cercando di tutelare la salute dei nostri concittadini. Per battere o mettere a freno il Covid, lo dicono gli esperti, è necessario rispettare le norme ormai conosciute da tutte. I dati dell’Ats vengono ormai segnalati da tempo. C'è gente che è guarita dal Covid senza mai essersi registrata nel sistema. Senza il nominativo dei positivi ogni controllo diventa problematico, col rischio che le infezioni si moltiplichino. Sto facendo solo il mio dovere di autorità sanitaria comunale. Un’ordinanza, la mia, mirata solo a tutelare la gente. Tutto qui”.

Un messaggio alla popolazione? “Un invito a essere responsabili e rispettare le norme anti Covid”.

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