Grande festa ad Assemini per i quarant’anni di “Sonus de canna”, l’associazione che da quattro decenni promuove la tradizione musicale asseminese e sarda, con particolare attenzione all’arte delle launeddas.

La mattinata è stata dedicata alle scolaresche delle scuole primarie Dionigi Scalas ed Efisio Carboni: le classi seconde, terze e quarte, accompagnate dalle insegnanti, hanno partecipato ai laboratori di costruzione delle launeddas e alle attività di Ballu Tundu in piazza, guidati dai maestri dell’associazione.

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Il pomeriggio è poi la volta della conferenza nell'aula consiliare del Comune alla presenza delle istituzioni, degli esperti dell'università e di tutti i professionisti e le professiste del settore che si sono alternate nelle relazioni e nella didattica di tradizione orale. Hanno chiuso la serata i cantidus e sa sonada a cuncòrdia: un pubblico partecipe e numeroso di tutte le età ha preso parte alle attività magistralmente condotte dal presidente dell'associazione "Sonus de canna", Sergio Lecis che afferma: «È stata una manifestazione piena di suoni della tradizione e di emozioni: adesso ci aspettano tanti nuovi progetti».

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A lui si unisce anche Gianfranco Meloni, presidente di Assòtziu Launeddas Sardinnia, uno dei relatori della conferenza: «Sono stato lieto di portare i saluti dei soci e ho colto l’occasione per proporre una riflessione su un periodo cruciale per il futuro delle launeddas: gli anni ’75–’90, anni determinanti, segnati da una forte emergenza culturale, ma anche dalla nascita delle prime associazioni storiche, che svolsero un ruolo fondamentale nel preservare e rilanciare la nostra tradizione musicale. Possiamo parlare, a tutti gli effetti, di una vera primavera per le launeddas, in cui suonatori e associazioni avviarono con grande consapevolezza un grande lavoro di salvaguardia e di crescita. Da questo lungo percorso -oltre quarant’anni di impegno condiviso - è maturata l’idea di dar vita a un’associazione capace di rappresentare tutti i suonatori di launeddas. Così, nove anni fa, è nata Assotziu Launeddas Sardinnia. È grazie a questo sforzo collettivo -conclude Meloni- che le launeddas possono oggi continuare a camminare con dignità e vitalità, mantenendo salda la loro identità pur confrontandosi con i tempi che cambiano».

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La giornata si è conclusa con i cantidus e sa sonada a cuncòrdia, per un finale all’insegna della musica e dell’identità culturale sarda.

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