Al Madn di Senorbì il patrimonio archeologico si esplora con lo smartphone
Un esempio concreto di come la digitalizzazione possa diventare strumento di valorizzazione culturalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Al Museo archeologico Domu Nosta (Madn) il passato incontra la tecnologia. Oggi, sabato 15 novembre, alle 17 si terrà la presentazione del progetto “Arte – Augmented Reality for Territory Experience” che porta la realtà aumentata dentro il percorso museale, rivoluzionando il modo in cui i visitatori osservano e comprendono i reperti archeologici.
Realizzato con il sostegno della Fondazione di Sardegna e ideato da Matteo Scalas e René Sarlo, il progetto è un esempio concreto di come la digitalizzazione possa diventare strumento di valorizzazione culturale.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Senorbì e supportata dal sostegno di alcune realtà economiche locali come le Nuove Grafiche Puddu di Ortacesus, la Cartolibreria Gramar e la cooperativa vitivinicola Cantina Trexenta di Senorbì, è curata da Elisabetta Frau che guida il museo con una visione fortemente orientata all’innovazione e alla divulgazione scientifica. «L’obiettivo – spiega Frau – è restituire visibilità e centralità anche a quegli oggetti di piccole dimensioni che, pur essendo di straordinario valore storico, spesso passano inosservati. La tecnologia ci permette di raccontarli con un linguaggio nuovo, capace di parlare a tutti».
Attraverso un semplice smartphone, i visitatori potranno esplorare i reperti in 3D, ingrandirli e osservarli da ogni prospettiva: ogni dettaglio, dalle incisioni alle texture, sarà leggibile e vivo, come se l’oggetto potesse letteralmente essere tenuto tra le mani. Il progetto rappresenta un ponte tra museo e territorio, un prezioso strumento capace di coniugare conoscenza, innovazione e accessibilità, un modo per far dialogare il patrimonio archeologico con le nuove generazioni. «Quello che stiamo avviando al museo di Senorbì - conclude Elisabetta Frau - non è solo un esperimento digitale, ma un vero e proprio racconto contemporaneo del passato».
