Tremila presenze lo scorso anno. I presupposti per confermarli o superarli oggi ci sono tutti. A DomusArT, la casa campidanese di via Neghelli a Quartucciu, fino a lunedì è la casa del pane e dei dolci. Una manifestazione, unica in Sardegna, che da quarantatré anni espone insieme tanti tipi di pane e dolci che provengono da tradizioni e usanze diverse della Sardegna.

A organizzarla la Pro Loco che già da luglio ha messo in moto la macchina organizzativa. «Non solo una mostra, ma anche un momento conviviale che ha aperto le porte a numerosi paesi della Sardegna, invitati a esporre tanti tipi di pane e dolci provenienti da tradizioni diverse», spiega la presidente della Pro Loco Anna Chiara Loi. «Ormai in tanti aspettano la nostra chiamata, negli anni si è creato davvero un rapporto di amicizia con l’obiettivo comune di far conoscere e custodire i sapori e le usanze che ci portiamo dietro».

Mentre il forno a legna sforna su moddizzosu, il pane caldo, il pastore prepara in su caddarxu il formaggio fresco da degustare con un buon bicchiere di vino locale. Ci sono anche i cestini di Sinnai e le ceramiche di Assemini, ma anche i vini delle cantine di Monserrato, Serdiana, Dolianova, Oliena, Quartu, Sinnai, Soleminis, Bosa. Nella sala principale si possono ammirare, invece, le circa cento vetrine che mettono in mostra l’arte del pane: da quello delle feste a quello della tavola, che insieme ai dolci, decorati e guarniti con la pasta di zucchero, sembrano piccole bomboniere tutte da gustare. Le artigiane arrivano da Sestu, Bosa, Dorgali, Orroli, Pula, Castiadas, Nuoro, Banari, Porto Torres, tanti altri centri dell’Isola dove ancora all’alba si accende il forno a legna per prepararlo «come lo si faceva una volta».

Poi c’è la musica dell’organetto di Francesco Masala che accompagna la voce dei fratelli Giorgio e Dino Pinna: un invito a ballare in cerchio il ballo sardo, che in tanti accolgono subito. Ospite d’eccezione la Pro Loco di Matera con il suo pane e le spighe del grano Cappelli. «Siamo felici di essere qui, speriamo di poter presto restituire la grande ospitalità con cui Quartucciu ci ha accolto», afferma entusiasta il presidente Giuseppe Cotugno.

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