«Il nuoto per me è come un lavoro: in piscina faccio più di 200 chilometri al mese». Kai Schirrmacher l'estate scorsa ha nuotato per tutto il Poetto, dalla Prima fermata a Margine Rosso e ritorno, e adesso rilancia: «Il 23 luglio partirò all'alba da Villasimius e arriverò al Poetto per il tramonto». Il che è un'impresa per chiunque, figuriamoci per chi - come lui - si sposta su una sedia a rotelle. Dei suoi problemi fisici ha fatto il suo punto di forza e dalla riabilitazione in piscina Kai è passato alle maratone in mezzo al mare. Natali in Germania e l'arrivo a Elmas da militare, per anni ha coltivato la sua passione per le moto, ma quattro anni fa è arrivata la malattia.

Com'è nata la passione per le maratone in acqua?

«A marzo del 2014 ho cominciato a frequentare la piscina per la terapia riabilitativa, a malapena galleggiavo. Poi ho trovato la mia dimensione ideale in acqua e sono rimasto colpito dalla traversata Villasimius-Cagliari compiuta dal nuotatore Davide Cannata».

Abbattute le barriere, non si è più fermato.

«Dopo tanta piscina, a giugno del 2016 ho cominciato a nuotare in mare e, visti i risultati, ho deciso di pormi un obiettivo preciso: fare tutto il Poetto, quindici chilometri tra andata e ritorno. Riuscirci è stata una grande soddisfazione, ma quando ho finito la mia testa era già proiettata verso altri traguardi».

Ha subito alzato l'asticella.

«Ho deciso di fare Villasimius-Cagliari, il percorso di Davide Cannata che mi aveva fatto innamorare di questa disciplina. Lui è un ventenne superallenato, io un nuotatore disabile di 45 anni e non vedo l'ora di fare questa prova».

A che punto è la preparazione?

«Tra poco tornerò in mare, ora mi sto allenando in piscina. Ho fatto una prova completa: sono stato in acqua dalle 9 alle 19 e per percorrere 36 chilometri ho dovuto fare 1440 vasche da 25 metri».

In mare sarà più difficile?

«Tra le differenze, quella che preferisco è che non dovrò fare 1440 virate. I nuotatori quando arrivano a fine vasca si danno una spinta, io usando solo le braccia devo fermarmi e ripartire: è più pesante».

Quant'è la distanza tra Villasimius e il Poetto?

«Dalla spiaggia del Riso punterò su Capo Boi per arrivare poi alla Prima fermata: la distanza è di 32 chilometri, ma secondo le condizioni meteo potrei dover allungare il tragitto per stare più vicino alla costa, per questo mi sto preparando per 36 chilometri».

Ha cominciato da autodidatta, ora c'è chi crede in lei.

«Ho raggiunto risultati eccellenti grazie al mio coach Corrado Sorrentino, ma ho anche un nutrizionista che mi segue costantemente, così come il personale del Laboratorio di Fisiologia degli sport dell'Università».

Serve un grande fisico, ma anche tanta concentrazione.

«Metà del lavoro spetta alla testa. Se inizi a pensare di essere in difficoltà o di non farcela, il fisico accusa subito il colpo. Se invece credi in quello che stai facendo, i muscoli ti danno retta. Con la testa e la forza di volontà si possono raggiungere grandi traguardi».

Marcello Zasso

© Riproduzione riservata