Sul terribile impatto di sabato scorso, costato la vita ai giovani motociclisti Mario Sedda e Roberto Daga di Paulilatino e Giovanni Melis di Gadoni, le indagini proseguono a ritmo serrato. Gli investigatori ripartono proprio dai feriti per chiarire cosa sia accaduto sulla Provinciale 11 che da Paulilatino porta ad Ula Tirso. Saranno indagati per omicidio stradale plurimo, un atto dovuto da parte della pm Sara Ghiani, titolare dell’inchiesta, per poter effettuare le verifiche e i rilievi tecnici necessari a ricostruire la dinamica e accertare eventuali responsabilità.

La dinamica è sembrata da subito non proprio lineare. Le quattro moto, che viaggiavano verso Paulilatino, sono volate e poi schizzate sull’asfalto per centinaia di metri; due hanno preso fuoco (innescando poi un mega incendio) mentre la Mercedes, diretta a Ula Tirso, è finita contro un muretto a secco. L’impatto sarebbe avvenuto proprio in prossimità del dosso, con scarsissima visibilità e nessuna possibilità di evitare l’impatto. Fra le ipotesi quella di un sorpasso o un’invasione di corsia, ma le indagini sono ancora in corso. I carabinieri della compagnia di Ghilarza anche ieri sono tornati sulla Provinciale per effettuare nuovi rilievi e misurazioni. 

Fondamentali saranno anche i ricordi dei sopravvissuti alla strage della Provinciale 11. Il conducente dell’auto, 21enne, dopo il ricovero al Brotzu di Cagliari è tornato nella sua casa di Paulilatino. «È distrutto per quanto accaduto – riferisce il suo legale Gennaro Di Michele – conosceva i ragazzi deceduti, è veramente molto provato». Da subito ha cercato di ricostruire le fasi dello schianto. «Mi ha raccontato che viaggiava nella sua corsia verso Ula Tirso, all’improvviso una moto gli è finita sopra come un proiettile. Poi il buio». L’avvocato fa sapere che il giovane è stato sottoposto anche ad alcoltest e test antidroga «ed è risultato negativo a entrambi». È ancora ricoverato all’ospedale di Sassari invece il motociclista, che era stato trasferito in codice rosso con l’elisoccorso. Nelle prossime ore dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico alla clavicola ma non corre pericolo di vita. Sarà fondamentale anche la sua testimonianza.

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