Si chiama "L'Opinione" la nuova rubrica sulla prima pagina dell'Unione Sarda. Oggi si parla del rapporto diventato difficile tra i bagnanti di una spiaggia del Sinis, nell'Oristanese, e le capre che pascolano nella zona. Da sempre. "L'Opinione" è firmata oggi dal giornalista Roberto Ripa

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Che estate bestiale. In Trentino, come abbiamo udito a orecchie basse, giustiziano a fucilate un’orsa a casa sua. Un problema in meno. Nel Sinis qualcuno derubrica: colpi sul muso di un caprone (Willy) che passeggia in spiaggia tra pochi turisti. La sua colpa: cercare refrigerio nella canicola di questa estate da cammelli.

È così: non si può più raggiungere neppure quella spiaggetta, sotto Capo San Marco, che subito si viene picchiati. Da chi poi? Da bipedi, sempre specie animale, ma con in più creme, cocco o vaniglia, sul vello fritto al sole di agosto e panni salva vergogne sotto i pancioni. Eppure, quella, è casa nostra. Guardate in quel mare chiuso dal moletto: scorgi ancora cefali, saraghi e persino le antenne curiose di piccoli crostacei nei buchi di quel cemento logoro.

Potrà infastidire, ma aragoste, polpi, muggini come anche volpi, bisce, falchetti, lepri (e caproni) hanno casa qui. Ammetto che vedersi avvicinare da un essere luciferino, pizzetto selvaggio, occhi chiari in modalità hascisc e due corna che prolungano una testa cocciuta come il granito, un certo timore lo incuta.

Insomma fare l’animalista col coraggio degli altri è facile. Ma in casa altrui si entra in punta di piedi. Pardon, di zoccoli. E come dite voi umani quando la solidarietà diventa un contagio? Je suis Willy. Ospitale, ma non più scemo. Fine della favola. Con una vaga utilità, forse, per un’intera Isola.
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