La richiesta è sempre la stessa: annullare quella delibera risalente al 1924, con la quale l'allora commissario del Comune di Terralba Domenico Palmas conferì la cittadinanza onoraria al capo del governo Benito Mussolini.

Il comitato "Madiba", promotore nei mesi scorsi anche di una petizione che ha raggiunto 600 firme, non molla. Dopo che durante il consiglio comunale del 19 dicembre la maggioranza ha detto no alla revoca del documento, ora il comitato chiede agli amministratori di abbracciare un apposito programma di lavoro che possa incidere sulla coscienza civica della società per poi concludersi con la revoca.

"Una petizione non è una questione amministrativa qualsiasi e dovrebbe sempre prevedere una libera discussione e una votazione secondo coscienza", scrive in una nota Madiba.

Viene contestato poi il documento letto dalla maggioranza durate l'assemblea: "Contiene gravi affermazioni. La prima sostiene che le 600 firme non siano rappresentative del corpo elettorale, negandone la legittimità democratica. La seconda, dichiarando che il fascismo è morto, sta in realtà riaffermando la vulgata reazionaria secondo cui non serve più che l'antifascismo sia vivo, equiparando di fatto democrazia e dittatura".
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