Non smette quasi mai di sorridere Giampaolo Mugheddu, capocorsa designato dal gremio dei Falegnami.

Nel cortile dell’antica casa campidanese di via Solferino, che ospita il suggestivo cerimoniale della vestizione, è disteso mentre le due massaieddas Giulia Mugheddu e Enrica Seda maneggiano con destrezza ago e filo sotto lo sguardo attento de sa massaia manna Fancesca Mugheddu.

I fiocchi di colore rosa e celeste, tipici del gremio di San Giuseppe, cingono la camicia inamidata. Poi è la volta de su cojettu, casacca di pelle senza maniche, chiusa da quattro borchie d’argento a forma di cuore, quindi viene sistemato il cinturone.

Sul viso una prima fascia cinge l’ovale, una seconda la fronte. Un brindisi con il Majorale en cabo Antonio Mugheddu e sul volto di Giampaolo Mugheddu si posa la maschera, pallida e inespressiva. Sul capo si posano in sequenza il velo e il cilindro, poi l’ultimo dettaglio: la camelia rosa sul petto

Ad immortalare ogni fase, anche l'ex campione azzurro di pallavolo Andrea Lucchetta

Sono le 13.15 quando nel cortile di via Solferino cala il silenzio per consentire l’ingresso del cavallo Original Gipsie

All’esterno di via Solferino i cavalieri sono già in trepidante attesa: il capocorsa varca il portone disteso sul dorso del destriero e impartisce la sua prima benedizione. C’è chi risponde con il segno della croce e con un benuagurante “Santu Giuseppi t’assistada”. 

© Riproduzione riservata