Santa Giusta rilancia l'ittiturismo: trovato l’accordo tra Comune e pescatori
Definiti i nuovi criteri di gestione della struttura. A breve il bando per l’assegnazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È stato raggiunto un accordo tra il Comune e i pescatori, significa quindi che l’ittiturismo di Santa Giusta, a ridosso della strada statale 131 in via Garibaldi e un tempo meta di tanti turisti, presto avrà una nuova vita. L'amministrazione comunale, proprietaria dell'immobile a pochi metri dallo stagno, ha deciso di acquisire l'attrezzatura che, anni fa, la cooperativa che gestisce la laguna aveva acquistato per accogliere i clienti: cucina, mobili e tutto il resto. Per un totale di 30.000 euro.
Così si legge nella delibera di Giunta con la quale vengono date le direttive alla responsabile del Servizio tecnico per procedere all'acquisizione. Si tratta dell'ultimo tassello di una vicenda durata anni, iniziata quando i pescatori decisero di chiudere per le troppe spese da affrontare. Per capire la vicenda, bisogna tornare indietro di diversi mesi. I pescatori di Santa Giusta, che gestivano la struttura, a dicembre del 2023 hanno deciso di cessare l'attività.
A quel punto, gli amministratori avevano promesso di pubblicare un bando a breve con l’obiettivo di ridare in gestione il ristorante, situato a pochi metri dallo stagno. Doveva essere pubblicata una manifestazione di interesse, ma poi è subentrato il problema dell'attrezzatura di proprietà dei pescatori.
Le soluzioni erano due: o i pescatori portavano via tutto ciò che era presente all'interno, o il Comune procedeva con l'acquisto. Il 28 agosto 2024 è stato effettuato un sopralluogo congiunto e il 21 marzo 2025 la cooperativa ha presentato agli uffici comunali una perizia estimativa dei beni presenti nei locali comunali, firmata da un legale, per un totale di 50.283 euro. Poi è arrivata la proposta del Comune: 30.000 euro. E la vicenda si è conclusa.
«Finalmente», dice Emanuele Cossu, presidente della cooperativa di pesca, «spero che la struttura riprenda il volo. Forse siamo stati sfortunati, del resto siamo pochi e tra stagno e ristorante occuparsi di tutto era difficile. Siamo pronti a fornire il nostro pesce a chi prenderà in gestione il ristorante. I soldi che riceveremo verranno utilizzati per iniziare la ristrutturazione del capannone, dove, una volta pronto, avverrà lo smistamento del pescato».
Il vicesindaco Pierpaolo Erbì, che ha seguito la vicenda, spiega: «Ora l’ufficio tecnico si occuperà della stesura del bando per dare in concessione la struttura. Sarà fatto su misura, nel senso che le spese non saranno alte, proprio per agevolare i giovani senza lavoro che vogliono intraprendere una nuova avventura». Ma non solo: «Ciò che verrà offerto dovrà arrivare dallo stagno e dalle attività presenti nel paese», conclude il vicesindaco. «Un modo per aiutare l’intero comparto».
