Piazza Cattedrale a Oristano è stata chiusa. Tregua finita tra la Diocesi e i ragazzi dopo l'ennesima serata conclusa tra bottiglie di vetro spaccate e persino la pipì sulle scalinate del Seminario.

Da anni il sagrato del Duomo è diventato il ritrovo di tanti ragazzi, spesso però alcuni hanno abbandonato rifiuti sul piazzale. Ed è stato proprio questo uno dei motivi che qualche settimana fa aveva spinto la Chiesa a decidere di chiudere. Poi c'era stato un confronto e, con la mediazione del sindaco, si era deciso di dare un'altra possibilità.

"Abbiamo dato fiducia a ragazzi però loro hanno continuato con comportamenti poco rispettosi - ha spiegato don Alessandro Floris, rettore del Seminario - quasi tutte le mattine sulle scale trovo rifiuti, vetri di bottiglia e persino vomito". Il rettore ricorda che "la Chiesa non chiude le porte a nessuno ma serve un segnale".

Anche il sindaco Lutzu aveva cercato di sensibilizzare i ragazzi, era pure andato in piazza con loro. "Ci siamo impegnati per trovare una soluzione, abbiamo sistemato bidoni per i rifiuti e potenziato le luci - ha detto- interrompere il dialogo con i ragazzi non mi sembra la strada giusta, mi auguro si possa riparlarne".

Il presidente della Consulta giovani Emanuele Orrù osserva che, pur non giustificando certi comportamenti, "non esistono problemi irrisolvibili". Mentre Mattia Murru, studente 22 anni, ha insistito sul fatto che in queste ultime settimane i ragazzi più grandi si siano impegnati, siano rimasti a ripulire dando l'esempio soprattutto "perché sappiamo quanto sia importante quella piazza come luogo di aggregazione. Adesso con questa chiusura non si risolverà nulla: si sta solo spostando il problema, chi è maleducato continuerà a sporcare altrove".
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