È stato sorpreso dai Forestali in località "Su Zinnipiri", a Cabras, nell’Area Marina Protetta del Sinis - Isola di Mal di Ventre, mentre riemergeva dall'acqua trascinando sulla battigia un coppo contenente ricci appena pescati.

L’autore del gesto, dopo il sequestro del pescato – immediatamente liberato in mare – e di tutta l’attrezzatura da pesca, è stato così denunciato per violazione delle norme a tutela delle aree protette, parchi e aree marine.

Il trasgressore rischia l’arresto fino a sei mesi o l'ammenda fino a 12.900 euro.

La violazione assume particolare rilievo in quanto già dal 2020 la pesca del riccio di mare nell'area marina protetta del Sinis è stata totalmente vietata e interdetta anche ai pescatori professionali cui negli anni precedenti veniva rilasciata una speciale autorizzazione, soggetta a stringenti controlli sul numero degli esemplari prelevati.

Come sottolineato dalla Giunta Regionale nella relativa deliberazione del 28.12.2021, il crescente interesse commerciale per la specie "ha determinato nell'ultimo decennio un massiccio prelievo sulla risorsa e un conseguente declino degli stock. Il monitoraggio scientifico ha recentemente evidenziato uno stato di forte sofferenza della specie in molte aree del mare territoriale della Sardegna, con una condizione di sovra sfruttamento che, se perpetrata, potrebbe determinare nel breve periodo il collasso della risorsa e l'estinzione commerciale della specie".

Questo il motivo per cui la legge regionale 17 dello scorso anno (datata 22 novembre 2021) dispone il blocco del prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione di esemplari di riccio di mare e dei prodotti derivati freschi per un periodo di tre anni dal 22 gennaio prossimo.

Il contrasto al prelievo abusivo di tale specie riveste pertanto importanza per l'equilibrio dell'ecosistema in tutto il mare territoriale e ancor più nelle aree protette.

(Unioneonline/v.l.)

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