Il mercatino settimanale di Oristano non è più quello di un tempo, popolato e festoso dove si incontravano tantissime persone. Anche martedì alle 11 del mattino le bancarelle sistemate nello spazio mercatale di piazza Abis erano desolatamente semi vuote. Qualche affare lo fanno le bancarelle del settore alimentare; frutta e verdura, pane, salumi e formaggi, mentre l'abbigliamento e le calzature sono in agonia. Qualche scontrino lo hanno battuto i fiorai. Rimangono desolatamente vuoti anche gli stalli assegnati agli ambulanti "spuntisti", gli operatori che pur avendo l'autorizzazione all'esercizio del commercio non hanno le concessioni fisse. Da tempo non si vedono più nemmeno gli ambulanti extracomunitari.

"Oggi non ho venduto neppure un paio di scarpe - dice Massimiliano Salis di Cabras - Oristano resta comunque una buona piazza. Purtroppo, ci troviamo davanti ad una crisi senza precedenti".

Tanti ambulanti arrivano da lontano e spesso il guadagno della mattina non è sufficiente a garantire nemmeno le spese della trasferta. "Sono riuscito a fare qualche scontrino - osserva Marco Corona apicoltore di Samugheo - ma gli affari scarseggiano. È il primo anno che vengo qui ad Oristano; non mi posso lamentare. Ciò che ci ha penalizzato più di tutto è stata la chiusura delle fiere e delle sagre". I banchi della frutta e verdura sono quelli più affollati; "Non mi posso lamentare - osserva Silvia Pisu di Samassi - i miei clienti dicono che la frutta e la verdura che vendo è buona. Riesco a guadagnare per vivere dignitosamente; non ho collaboratori e faccio tutto da sola".

La primavera è la stagione che sorride ai floricoltori; "Si, questo è il nostro momento migliore - ammette Pietro Meloni di Simaxis - non ci lamentiamo anche se i tempi sono duri. Non vengo però tutte le settimane". Gli ambulanti comunque sono soddisfatti della nuova struttura inaugurata lo scorso anno dal Comune; adeguata, pulita, ordinata e molto confortevole. Rispetto al passato ci sono anche i servizi, si attende ora che venga assegnato il bar.
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