Sono arrivati da tutta la Sardegna per l'ultimo commosso saluto a Jose Aneris, scalatore oristanese scomparso tragicamente giovedì scorso durane un'arrampicata a Dorgali.

Amici, conoscenti e il Soccorso alpino speleologico al completo hanno affollato il piazzale del cimitero San Pietro. «È impressionante il calore di questo abbraccio - ha detto tra le lacrime la sorella Cristina - dimostra che mio fratello ha speso la sua vita per fare cose buone».

Inconsolabile, accanto al feretro, l'amico Max Caria che lo ho accompagnato nell'ultima escursione che gli è stata fatale.

«Se ne va un grande amico, oltre che un collega - il ricordo affettuoso di Guido Biavati, presidente regionale del Soccorso Alpino - È stata una colonna portante del gruppo di cui faceva parte da 24 anni. Non c'è chiodo piantato da Jose nelle rocce sarde sul quale noi tutti non ci siamo appesi». 

A rendere omaggio al climber anche l'elicottero del VII Reparto Volo della Polizia di Stato di stanza a Fenosu. Alle 11, accompagnato da un lungo applauso, il feretro ha lasciato Oristano alla volta di Sassari per la cremazione. 

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