Oristano, Boriccu che racconta la Sardegna antica fa riflettere i ragazzi dell'Othoca
Il giallo avvincente è diventato uno strumento di riflessione sulla storia, sulle relazioni e sulla costruzione di comunità più consapevoli e inclusivePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un’opera che intreccia delitti, silenzi e verità dimenticate della Sardegna degli anni Cinquanta ha incontrato le nuove generazioni in un progetto di riflessione collettiva. Questa mattina, nell’aula magna dell’Othoca, la presentazione di Boriccu, il graphic novel, durante un incontro tra gli autori dell’opera e gli studenti chiamati a dialogare con una pagina della storia sarda. La Sardegna degli anni Cinquanta rivive nelle tavole di Francesco Contu, illustratore che con il suo tratto narrativo restituisce volti, atmosfere e paesaggi di un’epoca segnata da contraddizioni e silenzi. Al centro della narrazione, due delitti avvenuti in un piccolo paese dell’entroterra sardo. Ma perché parlare di delitti avvenuti settant’anni fa a ragazze e ragazzi di oggi?
Gli organizzatori dell’incontro, i professori Debora Porcu e Andrea Maulu, suggeriscono diverse chiavi di lettura: «La memoria come luogo collettivo da abitare con cura e responsabilità; la consapevolezza che ogni comunità, anche la più piccola, porta con sé storie invisibili che meritano attenzione; l’importanza di dare voce a chi non l’ha avuta come gesto di giustizia e inclusione. E ancora, la scoperta che i linguaggi artistici come il fumetto possono aiutare a comprendere la complessità del reale con empatia e profondità».
Boriccu si propone dunque non solo come un giallo avvincente, ma come uno strumento di riflessione sulla storia, sulle relazioni e sulla costruzione di comunità più consapevoli e inclusive. «La nostra scuola pone al centro della propria missione educativa l’inclusione e l’attenzione alla peculiarità di ogni singolo studente» spiega il dirigente scolastico Serafino Piras «ogni ragazza e ragazzo porta con sé un bagaglio unico di esperienze, talenti e necessità, e per questo motivo il nostro approccio didattico è orientato alla valorizzazione delle diversità come risorsa per l’intera comunità scolastica».
Le quattro le classi coinvolte nel progetto, 1G, 1M, 2F e 4E, si sono preparate con grande interesse e impegno per questo evento, che si inserisce in una visione educativa ampia, che vede nella cultura e nella memoria collettiva strumenti fondamentali per la crescita delle nuove generazioni. Come fanno sapere dalla scuola. L’incontro di questa mattina è stato un’occasione per riflettere sulle dinamiche sociali che ancora oggi attraversano le comunità, di comprendere che ogni silenzio nasconde una verità che attende di essere ascoltata.
