Un credito di libertà per le donne vittime di violenza, con sostegni da 10 a 50mila euro, formazione e tutoraggio per la loro autonomia economica.

L’iniziativa di Confartigianato Sassari, Confidi Finart Sassari e Banco di Sardegna verrà presentata mercoledì 17 a Sassari, a partire dalle 10 nella sala convegni della Camera di Commercio.

Il progetto si chiama “microcredito di libertà” e mira ad offrire un sostegno economico alle donne vittime di violenza e un supporto per dare loro la possibilità di ripartire.

Un progetto che vede la partecipazione e il coinvolgimento della Politica, delle Istituzioni, dell’Amministrazione Pubblica, della Chiesa, delle attività imprenditoriale e della professioni.

Al convegno interverranno: l’Assessora Regionale al Lavoro, Desirè Manca, il Sindaco della Città Metropolitana di Sassari, Giuseppe Mascia, il Presidente della Camera di Commercio di Sassari, Stefano Visconti, il Vescovo di Ozieri, Monsignor Corrado Melis, il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Sassari, Marco Scanu, il Presidente dell’Ordine di Consulenti del Lavoro di Sassari, Giuseppe Oggiano, la Presidente di Confidi Finart Confartigianato Sassari, Maria Amelia Lai, la Responsabile Crediti Speciali del Banco di Sardegna, Paola Del Fabro, il Vice Presidente European Microfinance Network, Emanuele Cabras, e la Presidente del CPO Ordine Forense di Sassari, Silvia Mesina.

Il microcredito di libertà si può snodare in due percorsi.

Il primo è quello sociale, destinato alle donne vittime di violenza in condizioni di vulnerabilità economica, come disoccupazione, riduzione del reddito o crisi di liquidità, per coprire spese mediche, scolastiche, di trasporto o per l’accesso a una nuova abitazione. Previsti finanziamenti fino a 10mila euro a tasso zero, corsi gratuiti di educazione finanziaria, accompagnamento all’autoimprenditorialità e l’assistenza di un tutor specializzato in microcredito, che segue la beneficiaria dalla richiesta alla restituzione. Il prestito serve per beni o servizi legati ai bisogni primari della richiedente o del suo nucleo familiare, escluso il partner maltrattante. La durata massima è di 60 mesi ed è garantito al 100% dal Fondo di Garanzia pubblico.

Poi c’è quello imprenditoriale, sostiene donne vittime di violenza che vogliono diventare imprenditrici autonome o avviare o sviluppare iniziative di microimpresa: qui il finanziamento massimo arriva a 50mila euro. La durata massima è di 120 mesi, con possibile preammortamento fino a 12 mesi. Il finanziamento è a tasso 0 ed è coperto dal Fondo di Garanzia per le PMI fino all’80% (60% oltre 50.000 euro). Il prestito copre acquisti di beni e servizi utili all’attività, retribuzioni di nuovi soci lavoratori e formazione aziendale.
Maria Amelia Lai, Presidente di Confidi Finart Confartigianato Sassari: «La violenza contro le donne non è un fenomeno unico, né semplice. Ha mille volti, può essere psicologica, economica, familiare, affettiva. Può agire nel silenzio delle case, nelle dipendenze economiche, nelle paure che tolgono respiro. È fatta di parole che feriscono, di controlli, di negazioni, di solitudini invisibili. Quando si parla di violenza è necessario ricordare che non esiste solo quella fisica, ma anche psicologica, economica. Molte delle sue forme sono invisibili, ma non per questo meno devastanti».

Il credito di libertà, aggiunge, è «un progetto che unisce strumenti e comunità, un modello di
collaborazione tra enti, professionisti e istituzioni, perché affrontare la violenza significa non solo intervenire sull’emergenza, ma costruire percorsi di autonomia economica, psicologica e sociale».

(Unioneonline)

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