«Oggi devo fermarmi a casa tua»: la Visita pastorale dell’Arcidiocesi di Oristano riparte dopo 14 anni
La Visita si apre domenica 23 alle 17 con la Messa in cattedrale, momento simbolico che darà il via al percorsoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo quattordici anni, la Visita pastorale dell’Arcidiocesi di Oristano riparte con un messaggio chiaro e diretto: “Oggi devo fermarmi a casa tua”. È questa frase del Vangelo il cuore del cammino che l’Arcivescovo Roberto Carboni avvierà ufficialmente nella solennità di Cristo Re.
La Visita si apre domenica 23 alle 17 con la Messa in cattedrale, momento simbolico che darà il via al percorso. La prima tappa “in strada” sarà Cabras, l’11 gennaio 2026, domenica del Battesimo di Gesù. Da lì, settimana dopo settimana, l’Arcivescovo toccherà tutte le 85 parrocchie della diocesi, un cammino che si concluderà nel 2028. L’obiettivo è riportare al centro l’incontro diretto: ascolto, presenza e condivisione della vita quotidiana.
A preparare il terreno ci saranno i Convisitatori — vicario generale, cancelliere, economo, direttore dell’ufficio liturgico e segretario della Visita — che si occuperanno di pratiche amministrative e canoniche. Così Carboni potrà concentrarsi sulla dimensione pastorale.
La Visita non è un obbligo, spiega l’Arcivescovo. È un’occasione per scoprire “il tanto bene che si è fatto e si sta facendo”, incontrare famiglie, giovani, anziani, malati, associazioni e realtà istituzionali, senza escludere chi è lontano dalla pratica religiosa.
Ispirandosi all’incontro tra Gesù e Zaccheo, Carboni invita a prepararsi guardandosi dentro: riconoscere pigrizia, peccato e indifferenza, e aprirsi all’incontro autentico. “Scendi subito perché devo fermarmi a casa tua”, dice, ricordando che basta un passo per riaccendere la fede.
Prima di ogni visita, le parrocchie vivranno momenti di preghiera e riflessione sulla propria storia comunitaria. Niente scenografie, niente fretta: conta l’autenticità.
