Ci sono tanti dettagli ma anche precisazioni.

Un modo per far capire bene la versione dei genitori, venti in tutto, che non hanno mai contestato l’operato della maestra Marisa Francescangeli nonostante la recita delle preghiere.

Sul tavolo del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ma anche su quello del sottosegretario dello stesso ministero Paola Frassinetti e del direttore generale dell’Ufficio Scolastico della Regione Francesco Feliziani è arrivata una lunga  lettera firmata dai genitori di tre classi della scuola di San Vero Milis, quelle dove insegna Marisa Francescangeli in servizio nuovamente dallo scorso 17 aprile dopo venti giorni di sospensione per aver recitato alcune preghiere e non solo.

Hanno firmato la lettera nove genitori su undici della quarta B, sei su undici della terza A e cinque su undici della terza B. Famiglie che hanno deciso di dare la propria versione dei fatti, visto che in tutta la scuola sarebbero state sentite solo tre mamme.  

«Nella 4 B - si legge nella lettera - la maestra chiese ai genitori il permesso di dire una preghiera in classe in previsione dei sacramenti e il permesso fu concesso all’unanimità da tutte le famiglie. Non si è mai parlato di eruzioni vulcaniche». 

«Nella terza A - è scritto ancora - non risulta che i bambini abbiano mai pregato in classe. Nessuno ha mai segnalato turbamenti. Nella classe terza B la maestra ha fatto realizzare ai bambini un braccialetto con le perline e con l’immagine di Maria. Ha portato un olio  e ha dato loro l’augurio di buon Natale. Hanno recitato insieme una preghiera di loro spontanea volontà».

Ora non rimane che attendere le risposte in merito. Sia del ministro sia di Feliziani. Anche nel ricorso presentato dai legali della docente, con il quale si chiede l'annullamento del provvedimento, si chiede al giudice del Tribunale del Lavoro di sentire tutti gli eventuali testimoni informati sui fatti contestati. 

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