La scritta contro la maestra è stata coperta. Sta per partire invece una lettera indirizzata al ministro Valditara. Ma è anche stata fissata la prima udienza per discutere del caso in tribunale. Sono le ultime novità sul caso della maestra di San Vero Milis sospesa per venti giorni da parte dell’Ufficio scolastico provinciale dopo alcune contestazioni sul suo operato avanzate da tre mamme.

Da oggi, in via Umberto, la scritta “A pregai a cresia” rivolta a Marisa Francescangeli – che non ha mai negato di far pregare i bambini a scuola – è stata coperta con una rete scura. Un intervento provvisorio da parte del Comune. Ma non solo. Hanno deciso di scendere in campo diversi genitori dei bambini che frequentano una terza e due quarte dell’Istituto scolastico.

Sono le classi dove insegna Marisa Francescangeli, nuovamente in servizio dallo scorso 17 aprile dopo venti giorni di sospensione.

Le famiglie hanno deciso di inviare una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per dare la loro versione dei fatti, visto che a oggi sono state sentite solo tre mamme.

I firmatari del documento hanno deciso di mettere nero su bianco la versione dei loro figli. L’obiettivo è quello di far capire al ministro che su quanto è accaduto in classe ci sono versioni diverse.

Il telo nero che copre la scritta contro la maestra (Foto di Sara Pinna)
Il telo nero che copre la scritta contro la maestra (Foto di Sara Pinna)
Il telo nero che copre la scritta contro la maestra (Foto di Sara Pinna)

Novità anche sul fronte legale: la prima udienza invece è stata fissata per il 14 giugno.

La settimana scorsa i legali del sindacato Uil Elisabetta Mameli e Domenico Naso hanno presentato il ricorso al Tribunale del Lavoro di Oristano. È stato chiesto l’annullamento della sospensione ma anche di sentire eventuali testimoni informati sui fatti contestati.

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