Monica Vinci, la donna che a Silì ha ucciso sua figlia – Chiara Carta, 13 anni -, è stata trasferita al carcere di Uta.

Non reagisce agli stimoli ed è in uno stato di incoscienza.

A bordo di un’ambulanza, partita dall’ospedale San Martino dove era ricoverata per i traumi riportati nella caduta dalla finestra del primo piano dopo aver commesso il delitto, e scortata dalla polizia penitenziaria, la 52enne (difesa dall'avvocato Gianluca Aste) è stata accompagnata nel centro clinico dell'istituto.

Sul caso era intervenuta Maria Grazia Caligaris (Socialismo Diritti Riforme) per sottolineare come a Uta non esista, nella sezione femminile, un servizio assistenza attrezzato «per una donna in quelle condizioni».

Valeria Pinna

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