Il progetto turistico e di riqualificazione ambientale della vecchia raffineria di Torregrande entra nella fase decisiva.

L'iter per la valutazione di impatto ambientale va avanti: entro il 19 gennaio andranno presentate alla Regione le osservazioni e il comitato per la Tutela e lo sviluppo di Torregrande e il Gruppo di intervento giuridico sono tornati all'attacco contro il progetto.

Pienone all'assemblea pubblica, dove sono state illustrate le osservazioni al progetto che, con un investimento di circa 30milioni di euro, prevede la realizzazione di 4 alberghi, 34 residenze turistiche, centro benessere, area giochi e un campo da golf.

Iniziativa da sempre contestata dagli ambientalisti, come ha ricordato Emanuele Pinna, portavoce del Gruppo di intervento giuridico: "Questo progetto è in contrasto con il Piano paesaggistico regionale, non viene rispettato il vincolo di conservazione integrale della fascia costiera entro i 300metri. Inoltre non si rispetta la norma che non ammette in fascia costiera la realizzazione di strutture ricettive connesse a campi da golf".

Si è poi insistito sul rischio concreto di una privatizzazione della pineta: "Come si concilia l’uso pubblico con un campo da golf recintato, gestito da privati?", chiedono Maria Luisa Loche e Luciana Miglior. Sono stati evidenziati anche i gravi danni ambientali e al sistema dunale che un simile progetto potrebbe avere e alla fine è stata ribadita la richiesta alla Regione di dichiarare "la non compatibilità ambientale del progetto".

Valeria Pinna
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