Insulti e persino auguri di morte a Paolo Palumbo. Sui social non corre solo la solidarietà per il giovane oristanese malato di SLA: da giorni circolano anche tanta cattiveria e inciviltà verso la battaglia di Paolo che a giugno dovrebbe sottoporsi al protocollo sperimentale Brainstorm in Israele. È partita anche una raccolta fondi, tante donazioni ma anche tanta crudeltà gratuita e ignoranza.

È stato il fratello Rosario ad annunciare con un post su Facebook che per qualche tempo Paolo starà lontano dai social.

"Ripetute offese e minacce sia tramite attacchi privati che pubblici", dice Rosario. "Ci sono chat private in cui alcune persone si divertono ad insultare l’operato di Paolo e si mettono d’accordo per trovare il modo di demolire agli occhi degli altri ogni sua azione".

La famiglia valuta di procedere legalmente contro queste diffamazioni. "Non pubblicheremo i nomi di costoro come invece stanno facendo loro con noi, sabotando una campagna di raccolta fondi che si è sempre basata sulla trasparenza e con un obiettivo nobile. Sarebbe vergognoso farlo".

Rosario ricorda che Paolo da subito si è battuto per gli altri ad esempio creando il tampone per restituire il gusto a chi lo ha perso. "Il suo inserimento nel protocollo Brainstorm è dovuto esclusivamente ai canoni ristretti di accettazione da parte dell’ospedale di Gerusalemme che, oltre allo stadio avanzato della malattia, ha tenuto in considerazione l’età (peraltro senza concedere agevolazioni dal punto di vista economico)", spiega il fratello ricordando che l’obiettivo di Paolo è far arrivare la terapia in Italia: "È grazie a lui se è attualmente in discussione l’attuazione del protocollo d’urgenza da parte del ministero per portare la terapia nel nostro Paese in tempi brevi".
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