La bufera giudiziaria in atto non fermerà l'attività di Brico Sardegna.

Per la prima volta in Sardegna la procura della Repubblica ha deciso di affidare la gestione dell'emporio a un amministratore giudiziario.

Nei prossimi giorni, dopo le verifiche tecnico amministrative legate alle norme antincendio, da parte dei vigili del fuoco, il locale potrebbe già riaprire i battenti al pubblico. L'obiettivo degli inquirenti era soprattutto quella di tutelare i dieci posti di lavoro e le famiglie dei dipendenti che da anni lavorano nell'emporio di via Cagliari.

Per questo è stata determinante la decisione della procura della Repubblica e del gip. Palmas, che ha quindi provveduto alla nomina dell'amministratore giudiziario.

Sul fronte delle indagini, è emerso che il titolare della struttura, Jin Lirong, imprenditore cinese, con un consistente patrimonio finanziario, risulta irreperibile dal 2018.

In quel periodo la Guardia di finanza aveva effettuato nel Brico di Oristano delle perquisizioni, sempre legate all'evasione fiscale e sul contrasto al lavoro nero. Poche settimane dopo l'avvio di quella indagine, l'imprenditore cinese era sparito. Voci di corridoio, confermano che Jin Lirong, sia in Cina e stia seguendo le sue attività commerciali in loco.

La procura della Repubblica ha sottoposto l'imprenditore alla misura coercitiva personale del divieto di espatrio prescrivendo allo stesso di non lasciare il territorio nazionale senza l'autorizzazione del giudice. A Jin Lirong, il gip ha contestato la frode, l'evasione fiscale, le fatture false e decine di irregolarità amministrative. Le fiamme gialle nel corso dell'operazione "biaoyan" (messinscena), avvenuto giovedì mattina, hanno sequestrato l'azienda, i beni ed il denaro dell'imprenditore per un valore di oltre 2 milioni e mezzo, più o meno il valore delle imposte evase al fisco. Il blitz delle fiamme gialle, dirette dal tenente colonello Pasquale Pellecchia, comandante della Tributaria, coadiuvati dai vigili del fuoco, dagli agenti della Questura, e coordinato dalla procura della Repubblica di Oristano, era scattato di primo mattino.

Trenta finanzieri hanno chiuso e perquisito il negozio, l'ufficio, i magazzini e le abitazioni, dove vivono alcuni dei dipendenti della società, anche loro di origine cinese.

Come ha accertato la guardia di Finanza dal 2009, alla guida della società si sono avvicendate diverse persone, sempre di nazionalità cinese. I continui cambi di intestazione erano utilizzati sistematicamente quali "scatole vuote" per nascondere i controlli delle forze dell'ordine. Dopo cinque anni, si è riusciti a scoprire l'identità del proprietario dell'esercizio commerciale: Jin Lirong.
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