Sono sette le nuove misure cautelari eseguite in queste ore dalla Squadra mobile di Oristano nei confronti di altrettanti indagati per l'indagine denominata "Texas Hold'em".

Nel corso degli approfondimenti investigativi è emersa una circostanza singolare, mai riscontrata prima sul territorio sardo, ossia il primo hashish prodotto nell'Isola.

La banda finita in carcere aveva infatti creato un derivato della marijuana, simile all'hashish ma di qualità inferiore, proveniente dalla trinciatura della canapa indiana in fase di deterioramento.

Per trarre il massimo guadagno dalle piantagioni, il derivato veniva trinciato e polverizzato. Infine, sottoposto a un'accurata lavorazione, solidificato.

L'obiettivo era quello di piazzare sul mercato un nuovo prodotto facilmente trasportabile e occultabile che si presentava sotto forma di panetti e che veniva identificato come hashish di altissima qualità realizzato in Sardegna.

All'esterno appare come una specie di mattonella di "spugna per fiori" di colore verdastro e di consistenza rigida.

Due panetti di questo stupefacente sono stati sequestrati in due distinte operazioni.

Le misure cautelari di oggi riguardano Gianluca Sanna (di Ghilarza), Massimo e Domenico Arca (di Nuoro), Antonio Floris (di Nuoro), Luigi Pittalis (di Nuoro), Alessio Sanna (di Ghilarza), e Gianmarco Fiori (di Oristano).

(Unioneonline/s.s.)

L'OPERAZIONE:

© Riproduzione riservata