Ci sono solo torrette. Dei bagnini nemmeno l’ombra.

Lungo la costa del Sinis, quaranta chilometri in tutto, da Mari e Ermi a Maimoni passando per Is Arutas, compresa la borgata marina di San Giovanni di Sinis, il servizio di salvamento a mare ancora non è partito. Un problema non indifferente vista la presenza elevata di turisti ma anche la pericolosità del mare. E tante polemiche da parte dei bagnanti, soprattutto quando le onde sono alte.

Il primo cittadino di Cabras Andrea Abis fa il punto: «Purtroppo la colpa non è la nostra  - spiega - Il Comune già tempo fa aveva pubblicato la manifestazione di interesse ma l’unica cooperativa che ha partecipato alla gara, al momento della chiamata da parte degli uffici ha rinunciato. Ora siamo al lavoro per trovare disperatamente altri bagnini, ma non è semplice. Ci rendiamo conto che il mese di luglio è praticamente finito e che il servizio è urgente».

Andrea Abis spiega inoltre che il servizio sarà garantito prima di tutto in due spiagge: «A San Giovanni di sicuro, vista la pericolosità del tratto, e poi a Is Arutas per le tante persone presenti ogni giorno. Il nostro obiettivo è rendere sicure le spiagge entro questa settimana». Solitamente i bagnini arrivavano entro i primi dieci giorni di luglio. «Visto il problema chiediamo ai fautori della costa massima attenzione - conclude Abis -  Soprattutto quando il mare è agitato». 

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