I pescatori di Cabras, almeno quelli che appartengono all'associazione "Gies", sostengono che i fondali del Sinis abbiano bisogno di una tregua dopo la razzia di ricci degli anni scorsi.

Ecco perché chiedono al Ministero di chiudere la pesca del riccio all'interno dell'Area marina protetta per un anno.

La richiesta dei pescatori è stata comunicata al direttore del parco Giorgio Massaro durante una riunione.

Ora sarà il Comune di Cabras a inviare tutta la documentazione a Roma. E poi ci sarà il verdetto.

Secondo il presidente dell'associazione Giacomo Bilancetta, un fermo pesca di una stagione è l'unico mezzo per favorire una rapida ripresa della risorsa, ma anche stabilire quale sia l'effettiva incidenza del prelievo regolare e di quello abusivo.

La settimana scorsa invece un'altra associazione di pescatori di Cabras aveva chiesto di aprire la pesca nell'immediato. E proprio su questo Nicola Castangia, vice presidente della "Gies" precisa: "Nessuna provocazione verso gli altri colleghi. Noi abbiamo deciso di rinunciare per un futuro migliore. Magari un domani potremo lavorare tutti meglio e di più".

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