Pesca dei ricci all'interno dell'Area marina protetta del Sinis? Ancora tutto tace. Il Ministero dell'Ambiente che regola tutti i parchi marini, a breve dovrà comunicare se nella riserva del Sinis quest'anno la raccolta degli esemplari sarà consentita o meno.

Intanto i ricciai hanno deciso di inviare a Roma alcune proposte con l'obiettivo di poter riempire le ceste in tempi brevi. Le richieste sono state formulate durante un incontro tra l'associazione dei ricciai guidata da David Bichi, il sindaco Cristiano Carrus e il direttore del parco Giorgio Massaro.

Tra pochi giorni il Comune invierà la documentazione a Roma. E poi si attenderà il verdetto. I ricciai chiedono di poter pescare per 30 giorni per un totale di 500 ricci a pescatore ma anche, in caso di mal tempo, di poter svolgere altre attività in cambio di una retribuzione.

Gli operatori hanno proposto anche la pesca delle attinie, una specie che in Area marina protetta non si può raccogliere, questo quando i ricci presenti sono di taglia piccola. Un modo quindi per per evitare di perdere una giornata di lavoro ma anche per tutelare la prelibata polpa rossa. I pescatori chiedono poi al Ministero di vietare la raccolta dell'oro spinoso agli sportivi e di poter installare sopra le barche un localizzatore, proprio per essere rintracciati in qualsiasi momento.
© Riproduzione riservata