L’ultima frase della sua tesi è un colpo allo stomaco: «La dedico a tutti i bambini che, come me, sono dovuti nascere una seconda volta».

Ma nel lungo testo c’è anche il ringraziamento alla sua famiglia che tredici anni fa le ha aperto la porta di casa. Una storia che si può leggere nella tesi di laurea di Giada Pisanu, una ragazza di Cabras, oggi 23 anni, che pochi giorni fa si è laureata Lingue e comunicazione alla Facoltà degli Studi Umanistici dell'Università di Cagliari. L'affido e l’adozione sono i temi scelti per sensibilizzare a parlare di questi argomenti, quasi un tabù.

Dentro si legge la sua storia che prima o poi diventerà un libro: questo è il suo prossimo obiettivo. Giada Pisanu ha parlato di se stessa per far capire come l'affidamento e l’adozione siano oggi due argomenti poco affrontati. «E questo porta ancora a pensare che un bambino viene dato in affido a una famiglia solo perché questa non ne può avere, invece non è così»,  spiega, «Una volta che un bambino arriva in una casa, la coppia assume la titolarità per esercitare il ruolo genitoriale a tutti gli effetti».

E poi ci sono i pregiudizi: «Nella credenza comune il figlio deve essere tale e quale ai genitori. Molti ancora oggi pensano addirittura che se una coppia cresce un figlio non biologico questo non sia un “figlio vero”. Ecco perché tante volte mi sono sentita diversa da altri. La famiglia è quella che educa, che dona amore, che insegna come comportarsi nella vita di tutti i giorni. Queste idee comuni possono essere cambiate solo se di questo argomento se ne parlasse di più, magari nelle scuole».

Giada Pisanu ha vissuto con i suoi genitori biologici fino ai 13 anni. Poi un giorno la mamma è stata portata all'ospedale perché stava male, e lei, tredicenne, in quel momento non poteva stare sola a casa. «Al medico che in quel momento era presente in casa, la dottoressa Adriana Muscas, ho chiesto di poter andare da due amici di famiglia, una coppia senza figli, che conoscevo bene. E da quella casa poi non sono mai andata via»,  racconta Giada con gli occhi lucidi, «Ho trovato una famiglia che mi ha accolto per proteggermi, per donarmi amore, pace, carezze, tranquillità ma anche educazione e regole».

Giada dopo pochissimo tempo ha chiesto al giudice di poter essere affidata a Lucio e Jessica: il sì è arrivato subito e a breve ci sarà l’adozione. Giada: «E sarà un altro giorno che non dimenticherò mai». 

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