La missione è chiara: chiederanno subito l'annullamento delle cartelle e, in caso di esito negativo, impugneranno le richieste di pagamento. Ventidue sindaci dell'Oristanese sono pronti ad affilare le lame e scendere in battaglia per far valere le loro ragioni. Non hanno alcuna intenzione, infatti, di pagare le somme, anche piuttosto ingenti, richieste dal Consorzio di bonifica di Oristano.

Si tratta delle risorse che la Regione non ha versato nelle casse dell’Ente consortile dal 2008 a oggi, per la manutenzione dei canali di scolo e delle opere di sicurezza idraulica. Come del resto prevede la legge regionale numero 6 del 2008. Il Consorzio di bonifica ha censito tutti i Comuni, gli enti e le aziende che scaricano i loro insediamenti nei canali consortili: all’appello mancano circa 10 milioni di euro. Da qui la decisione di inviare le richieste di pagamento alle amministrazioni, come ha ribadito il presidente del Consorzio Carlo Corrias, "per tutelare il mondo agricolo". Il Consorzio ha chiesto soldi, (solo l'ultima annualità  quindi quella del 2024 e non le ultime 5) ai Comuni di Oristano, Terralba, Cabras, Arborea, Baratili, Bauladu, Ollastra, Marrubiu, Milis, Mogoro, Narbolia, Nurachi, Palmas, Riola, San Vero Milis, Santa Giusta, Siamaggiore, Simaxis, Solarussa, Uras, Zeddiani e Zerfaliu. 

I sindaci hanno però già individuato una linea d'azione comune, al fine di evitare di mettere a rischio i bilanci. Così è emerso durante l’assemblea dei sindaci che si sono autoconvocati in provincia. “Non è accettabile far passare il messaggio che i Comuni sono cattivi pagatori - spiega il sindaco di Cabras, Andrea Abis - Detto questo, abbiamo deciso di intervenire su due fronti: chiederemo subito l'annullamento del provvedimento in autotutela e, se ciò non dovesse avvenire, impugneremo le cartelle. Chiederemo anche chiarezza alla Regione sulla legge del 2008". Renzo Ponti, sindaco di Nurachi, ha contestato il metodo imposto dal Consorzio: “Le pubbliche amministrazioni non devono essere trattate in questo modo. Abbiamo preso atto della richiesta e ora verranno portate avanti le nostre azioni. Ci tengo a ricordare poi che dal 2018 al 2024, il Comune di Nurachi ad esempio, per mettere in sicurezza i canali che attraversano il nostro paese, ha speso 420 mila euro. Intervento che spetterebbe al Consorzio. Siamo sicuri che siamo noi che dobbiamo sborsare dei soldi?”. Lorenzo Pinna, sindaco di Riola: "Apriremo un dialogo con la Regione, questi fondi non devono gravare sui comuni, ma nemmeno sugli agricoltori, già  abbastanza provati". Il sindaco di Bauladu, Ignazio Zara: “Il Consorzio, che mette in sicurezza i nostri territori, deve ricevere i soldi ma non da noi. Anche perché le spese ricadrebbero su tutti i cittadini”. 

© Riproduzione riservata