Cabras, discariche a cielo aperto a pochi metri dal mare cristallino del Sinis
I cestini usati come cassonetti, i rifiuti sono ovunque. Una brutta cartolina per i turisti e un danno economico per i ComuniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non solo mare e tintarella. A pochi metri dal mare cristallino del Sinis, dalla costa cabrarese a quella sanverese, le discariche a cielo aperto sono tantissime. I cestini dove dovrebbero essere conferiti rifiuti di piccole dimensioni, come la carta del gelato, i fazzoletti e i mozziconi di sigarette, continuano ad essere utilizzati come veri e propri cassonetti, con tutti i disagi del caso. Una brutta immagine per i vacanzieri che raggiungono la zona, un danno economico per le casse delle amministrazioni comunali.
Un fenomeno che dura dall’inizio dell’estate. Le discariche a cielo aperto sono un po' ovunque, da Putzu Idu a Su Pallosu passando per S'Aena Scoada e Sa Rocca Tunda. Poi lungo il litorale di Is Arutas, a Mari Ermi e lungo le vie della borgata marina di San Giovanni di Sinis. La capienza dei cestini dove c'è chi abbandona cibo e tutto ciò che si produce dopo una giornata al mare si esaurisce subito e i rifiuti finiscono in strada. Ma non solo. C’è infatti chi abbandona anche oggetti che invece andrebbero conferiti o all'ecocentro comunale o tramite appuntamento telefonico con la ditta che si reca nelle abitazioni. Si vedono a terra elettronici, sdraio da spiaggia rotte, ombrelloni, copertoni e tanto altro ancora.
Qualcosa arriva dalla spiaggia, altro no: è palese che c’è chi si disfa di materiale vecchio portandolo a ridosso della spiaggia. Una cartolina non bella da vedere per colpa della maleducazione delle persone. Il sindaco di Cabras Andrea Abis non fa tanti giri di parole: «Sono persone incivili, c’è poco dire, persone che recano un danno a noi che per smaltire i rifiuti che non vanno conferiti nei contenitori giusti spendiamo cifre molti alte, ma anche al territorio. Il Sinis per colpa dei maleducati non ci fa di certo una bella figura. E di conseguenza noi amministratori. La ditta cerca di eliminare quello che viene abbandonato quasi subito, ma spesso passano anche due giorni».