Il recente ripristino del trenino verde nella  tratta Bosa – Macomer, danneggiata dal grosso incendio dell’estate 2021, è stato accolto con grande soddisfazione da amministratori e operatori turistici, considerato che il traffico ferroviario da e per la stazione di Bosa Marina riprenderà agli inizi della primavera. 

«La riattivazione delle corse dopo diversi  anni di chiusura – evidenzia l’assessore comunale al Turismo Guglielmo Macchiavello -  costruisce un prezioso elemento di miglioramento dell'offerta turistica non solo di Bosa ma anche dei vicini comuni della Planargia. Il Trenino Verde – aggiunge - è capace di offrire agli amanti del turismo lento, oltre alla accoglienza nelle storiche carrozze, anche la suggestione dei pascoli del Marghine con le vestigia dell'antico Monastero Cistercense di Cabu Abbas. E ancora, la meraviglia del percorso dalla Planargia a Bosa con i panorami sul mare alternati ai vigneti della Malvasia. Per i turisti più attenti – sottolinea Macchiavello -  proprio il percorso da Tresnuraghes a Bosa con la tradizionale degustazione di Malvasia in carrozza sarà un'occasione da non perdere».

La novità più importante è che il servizio sarà gestito ora  direttamente dalla neonata fondazione, alla quale ha aderito anche il  il Comune di Bosa,  sottoscrivendo   il patto dei sindaci  per la costituzione dell’organismo chiamato a coordinare tutta l’attività del treno storico della Sardegna.  «L’accordo - spiega il sindaco  Piero Casula - è una grande opportunità ed esprime la  volontà delle amministrazioni comunali direttamente interessate dalle linee ferroviarie del trenino verde, insieme all’Arst e alla  Regione». «La fondazione - aggiunge Casula -  ha infatti l’obiettivo di tutelare, recuperare, valorizzare e  promuovere  a scopo turistico e  culturale le zone interne della Sardegna e i relativi rotabili storici, attraverso una gestione più efficiente e partecipata. Questo avverrà con la condivisione dei Comuni – spiega il primo cittadino -   perché parte attiva del processo di elaborazione e definizione del piano delle politiche e degli interventi, legati alla tutela e al riutilizzo del patrimonio ferroviario storico della nostra Regione. Nell’accordo sono anche  indicate le 19 azioni che a giudizio dei Comuni  fanno parte integrante dei piani di sviluppo della Regione». 

Non si attende allora che la ripresa delle corse con il calendario che copre la primavera, estate e parte  dell’autunno. Da sottolineare come Il tratto bosano  è uno dei più frequentati dai turisti con gli stessi tour operator che lo inseriscono molto volentieri nei percorsi preferiti soprattutto dagli stranieri.  

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