Baratili San Pietro, ancora polemiche per il murale “interrotto”
Opposizione all’attacco sull'opera: «Perché è stata iniziata senza le necessarie autorizzazioni?»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Detto, fatto. La vicenda del murale sbarca al Consiglio comunale di Baratili San Pietro.
Il gruppo di opposizione guidato dalla consigliera Cristina Sesselego, la stessa che nei giorni scorsi aveva denunciato la vicenda, ora ha presentato un’interrogazione per avere risposte dettagliate in merito alla realizzazione del murale che il Comune aveva commissionato ad un artista locale in via Vivaldi, in una parete di un'abitazione privata, opera poi interrotta dall’Ufficio tecnico a causa della mancanza dell'autorizzazione paesaggistica e di tutela ambientale.
L'opera in questione si trova infatti in “zona matrice”, area dove per operare serve un nulla osta. Così gli amministratori avevano comunicato alla minoranza quando aveva chiesto il perché dell’interruzione del lavoro. A breve però si conosceranno i dettagli della vicenda.
«A quanto pare non è stato attivato alcun iter amministrativo sulle varie autorizzazioni urbanistiche e paesaggistiche necessarie per questa tipologia di intervento - si legge nell’interrogazione firmata da Cristina Sesselego, Flavia Betzu, Antonello Mura e Alberto Murru - Un fatto gravissimo da parte della Giunta Comunale. Con questa nuova perla amministrativa è stato messo al pubblico ludibrio, sia nei social e sulla carta stampata, il comune di Baratili San Pietro con i suoi abitanti. I sottoscritti chiedono quindi la convocazione di un Consiglio urgente, mentre all’assessore ai Lavori pubblici se i proprietari dello stabile interessato dal murale abbiano dato formale autorizzazione all’esecuzione dello stesso, ma anche in che data e con quale numero di protocollo gli uffici comunali hanno avanzato la proposta. E con quale determina dell’Ufficio Tecnico è stato dato incarico all’artista per l’esecuzione del murale e a quanto ammonta la somma totale della prestazione ed eventuali spese. E se l’assessorato tramite gli uffici, ha rispettato o meno la normativa urbanistica inerente le zone ricomprese nel Centro matrice di vecchia e antica formazione, sottoposte alle norme di tutela paesaggistica».