L'udienza al Tribunale del Riesame è fissata per martedì 22 ottobre. I giudici dovranno pronunciarsi sul ricorso presentato da Giovanni Piras, responsabile delle professioni sanitarie della Asl, finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta Ippocrate.

Piras, assistito dall'avvocato Luigi Satta, era stato l'unico a rispondere alle domande del giudice durante l'interrogatorio di garanzia di una settimana fa e aveva anche chiesto la revoca della misura di custodia cautelare. Istanza respinta dal Gip e adesso il legale tenta la carta del ricorso al Riesame.

Oltre a Piras, sono ai domiciliari il sindaco (ora sospeso) di Macomer ed ex primario di ginecologia al San Martino Antonio Succu (difeso dagli avvocati Guido Manca Bitti e Luciano Rubattu), l'ex consigliere regionale di Bosa Augusto Cherchi (assistito da Pierluigi ed Enrico Meloni) e il responsabile degli infermieri del blocco operatorio del San Martino Salvatore Manai (difeso da Antonello Spada). È stata interdetta dall'attività la responsabile dell'agenzia interinale E-work di Sassari Agnese Gavina Canalis (difesa da Liliana Pintus).

Nessuno di loro ha risposto al Gip, i legali stanno esaminando e spulciando i faldoni di un'inchiesta complessa, coordinata dal procuratore Ezio Domenico Basso, che ha impegnato gli uomini delle Fiamme gialle per circa due anni. Un'indagine che sta andando avanti, stanno proseguendo interrogatori e accertamenti per fare piena luce sul mondo della sanità.

Secondo l'accusa sarebbe stato messo in piedi un sistema di gestione clientelare delle assunzioni: si truccavano i concorsi e si pilotavano i posti di lavoro interinale in cambio di voti o della disponibilità a una candidatura nelle liste del Partito dei sardi per le Regionali del 2014 e le Comunali di Oristano del 2017.

Nell'inchiesta è coinvolta anche l'ex commissaria dell'Asl 5 Maria Giovanna Porcu (difesa da Guido Manca Bitti e Carlo Figus) che, all'ex capo del personale Angelo Piras, rischia la sospensione dai pubblici uffici come sollecitato dalla procura.
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